Messina

Venerdì 22 Novembre 2024

Barcellona, le ricerche del cimitero di mafia: “Liberi tutti” ha rotto il silenzio

Sulle alture di contrada Lando si continua a scavare per la ricerca delle sepolture create dall'ala militare del gruppo mafioso che faceva capo all'ex boss Carmelo D'Amico e al fedele sicario Salvatore Micale inteso “Calcaterra”. Questi avrebbe indicato ai carabinieri del Ros del Comando provinciale di Messina i luoghi dove trent'anni fa sono stati uccisi e sepolti giovani che secondo il “codice” della mafia locale avrebbero potuto commettere errori pregiudizievoli per l'organizzazione mafiosa della famiglia dei barcellonesi. Dal riserbo delle indagini allo stato non emergono ulteriori particolari, e non si sa ancora se siano state rinvenute tracce significative di sepolture che possano ricondurre alla scoperta di un nuovo cimitero della mafia. Il silenzio di una intera città logorata dalla criminalità organizzata a cui si aggiunge l'illegalità comune che rende invivibile il luogo, è stato interrotto solo dalle parole di “pietà” per le famiglie degli scomparsi per mezzo dell'atroce sistema della lupara bianca, pronunciate dalla presidente dell'Associazione Antiracket “Liberi Tutti”, Sofia Capizzi. Associazione Antiracket fondata dalla forza della ribellione attuata durante la “Primavera” vissuta dai barcellonesi di buona volontà che si ritrovarono con la guida illuminata del salesiano don Salvino Raia, uniti contro racket e borghesia mafiosa. Infatti sono bastate poche parole per esprimere con il sentimento dell'anima che per l'Associazione “Liberi Tutti”. Ritiene che «fare chiarezza su una delle pagine più buie della storia della nostra città, quando alle morti per strada si aggiungevano le lupare bianche, può servire a rammentare la brutalità dell’agire mafioso e ad alimentare il desiderio di smarcarsi da certe logiche. È importante – prosegue il messaggio –, oggi più che mai, che la società civile manifesti la propria vicinanza agli investigatori ed inquirenti e a tutte le donne e gli uomini che incessantemente lavorano, affinché il sogno di una Sicilia libera dal malaffare continui a realizzarsi». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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