Messina

Venerdì 22 Novembre 2024

Barcellona, i fari della Dda su delitti del 1993

Sulle alture di contrada Lando si cercano i resti dei cadaveri delle vittime fatte scomparire nel corso del 1993. Sono tanti i misteri che gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Messina e gli investigatori del Ros, il Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri del Comando provinciale di Messina, sperano di svelare con le nuove ricerche che sono iniziate martedì scorso, sulla base di una indicazione dei luoghi che sarebbe stata fatta personalmente dall'ex sicario della famiglia mafiosa dei barcellonesi, Salvatore Micale, 49 anni, inteso Calcaterra. L'ex temibile killer il cui volto non ha mai mostrato il sorriso, sempre scampato alle condanne per i più atroci delitti commessi sul territorio di Barcellona, avrebbe indicato con circospezione i luoghi dove sarebbero state seppellite le vittime eliminate con il sistema della “lupara bianca”, condotte con inganno in determinate località remote, per poi privarle della libertà e infine ucciderle inumando il corpo in luoghi estremamente difficili da individuare. Non è un caso che la nuova campagna di scavi per ricercare le tante vittime disperse dalle silenti esecuzioni della mafia abbia condotto i carabinieri del Ros sulle inaccessibili alture di contrada Lando, in un terreno attiguo a Stretto Pietra Mola, una trazzera di dimensioni ridotte e con fondo stradale incerto che a mano a mano che si percorre rivela insidie, fino a condurre a poca distanza dal sito archeologico di Pizzo Lando posto sull'altra sponda del torrente a valle. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina  

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