Un dato, tra gli altri, è stato fornito durante la lunga conferenza stampa di venerdì scorso sul primo anno di amministrazione Basile. Un dato troppo importante per essere “smarrito” in mezzo alle mille sfaccettature di un bilancio onnicomprensivo dell’attività della Giunta: 35 mila pernottamenti in più, a Messina, rispetto all’ultimo anno prima del Covid. Lo ha anticipato l’assessore al Turismo Enzo Caruso, che in queste settimane ha lavorato ad un corposo dossier, elaborando i dati dell’Osservatorio turistico regionale, che verrà presentato la prossima settimana dal sindaco Federico Basile e dallo stesso Caruso. I dati che sono stati messi a confronto, secondo quanto emerso venerdì, sono quelli del 2019 e quelli del 2022, posto che in mezzo c’è il biennio nero della pandemia, poco attendibile, ovviamente, per qualsiasi confronto. Ed è rispetto al 2019 che l’anno scorso si sono registrati 35 mila pernottamenti in più, che corrispondono a circa 12 mila turisti in più. Turisti stanziali, non croceristi, e cioè persone che hanno trascorso almeno una notte in città, per tappe medie di due giorni e mezzo. Per lo più si tratta di turisti italiani, ma anche gli stranieri aumentano (circa 2 mila in più). Due i momenti di “picco”, il mese di agosto, con il traino, ovviamente, del Ferragosto e quindi degli eventi legati alla Vara e ai Giganti, e il periodo natalizio, il primo in cui si è potuto mettere in campo senza restrizioni il “Natale della rinascita” al quale l’Amministrazione (intesa nella continuità De Luca-Basile) lavorava dall’autunno del 2021. I dettagli saranno forniti nel dossier che verrà presentato dal sindaco e da Caruso, ma già questi primi spunti rappresentano molto più che una base di partenza, anzi, di ripartenza, dopo i due anni di Covid ai quali si è aggiunta, proprio nel 2022, l’ulteriore mazzata dei rincari energetici legati alla guerra in Ucraina. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina