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A Messina il teatro emozionale e le preziose sinergie per chi è più fragile

Sguardi, ambizioni, luci, possibilità. Perché il vero limite è in chi si arrende. E le emozioni sono concime, per la mente e per l’anima. Un percorso straordinario quello del teatro emozionale, che il regista e attore Fabio La Rosa porta avanti con la compagnia di integrazione “I giovani del Pirandello”, sul quale si è discusso ieri durante l’incontro svoltosi nel teatro della Città del ragazzo. A portare il saluto dell’amministrazione comunale, l’assessora ai Servizi sociali, Alessandra Calafiore, che ha ricordato gli importanti progetti legati al complesso, da rendere una cittadella dedicata all’inclusione: «Ci sono impegni morali che vanno oltre la politica. Come quello di dare soluzioni concrete alle difficoltà a cui bisogna far fronte quotidianamente. La Città del ragazzo sarà una città dentro la città. La rinascita di questa struttura è un obiettivo prioritario».

«Un progetto – dichiara il presidente e direttore editoriale della Società Editrice Sud Lino Morgante – che abbiamo immediatamente abbracciato. L’entusiasmo di Titti Mazza ci ha subito contagiato. Poi, la signora Enza Trovato, che è l’anima di questo luogo, sa quanto siamo legati alla Città del Ragazzo, dalla quale grazie all'impegno di Padre Nino sono provenuti tanti dei primi tipografi della Gazzetta del Sud. E ora speriamo che questo luogo diventi la Città dei Ragazzi. Il lavoro fatto da Titti Mazza e Fabio La Rosa è straordinario: qui si aiutano i giovani, facendo cultura. Questo progetto può cambiare molto la città, rendendola più umana e, quindi, più bella».

È un metodo che ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti quello di La Rosa, tra i quali la medaglia d’oro “Maison des Artistes” all’Università “La Sapienza” di Roma. « Circa quindici anni fa, ho incontrato “I giovani del Pirandello” - ha ricordato - e, da quel momento, è nato il percorso del teatro emozionale. Con loro, ho scritto una nuova storia, puntando sulla persona e non sulla patologia. L’emozione li rende tutti uguali. E loro sono emozione pura. La comunicazione non è fatta solo di parola. Noi facciamo lavorare il corpo, la lavagna su cui il cuore disegna emozioni con il gesso dell’anima. “I giovani del Pirandello” mi hanno reso un uomo migliore. Bisogna solo guardare da un’angolazione diversa e compiere questo viaggio con le valigie vuote, senza pregiudizi e stereotipi».

A partecipare ai lavori, moderati dalla vicecaposervizio della Gazzetta del Sud Natalia La Rosa, il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Stello Vadalà, testimoniando l’insostituibile ruolo svolto dalla scuola nell’insegnare l’inclusione: «Il teatro nelle scuole è indispensabile, perché obbliga i ragazzi a misurarsi con se stessi e dà loro la possibilità di mettersi in gioco e di acquisire sicurezza. Il metodo del teatro emozionale arricchisce la scuola e l’intera città».

Sono spettacoli magici, intrisi di energia e di emozioni, quelli che portano in scena “I giovani del Pirandello”, compagnia composta da persone con e senza disabilità, sui testi scritti da Titti Mazza: «Noi stiamo attuando l’idea di Basaglia, il rispetto della dignità del malato. Curarlo con le emozioni e con la cultura, che dà loro una vita spesso negata». «Vedere questi ragazzi tenere la loro presenza in scena mi ha sorpreso - ha affermato lo psichiatra Roberto Motta - È una prova difficile. Mi hanno fatto capire che occorre superare il limite, affrontando la malattia in maniera diversa, ottenendo risultati eccezionali». A testimoniare l’impiego del metodo tra le attività didattiche sono state le le dirigenti scolastiche degli Istituti comprensivi di Villafranca e Torregrotta, Rossana Ingrassia e Barbara Oteri, mentre la preside dell’Ic Gravitelli Paino Domizia Arrigo, presente con la psicologa Maria Catena Silvestri, ha parlato del percorso “Cerca la chiocciola colorata” per agevolare la partecipazione agli eventi delle persone con difficoltà con la previsione di accorgimenti ambientali, spazi alternativi adatti e assistenza specializzata. A concludere Giovanni Grassi, presidente de “I giovani del Pirandello”, gruppo nato nel 2010 che oggi riunisce venti famiglie e operatori qualificati. Grassi ha auspicato la prosecuzione del progetto anche nella nuova cittadella, rassicurato in questo dalla Calafiore.

Presenti all'incontro, per testimoniare la condivisione del progetto, il direttore scientifico dell’Irccs Neurolesi Bonino Pulejo, Angelo Quartarone; il direttore amministrativo della Società Servizi Riabilitativi Paolo Magaudda; il sindaco di Saponara, Giuseppe Merlino, e l’assessore di Villafranca Nino Costa. Il convegno è stato arricchito da una mostra di cornici artistiche realizzate da “I giovani del Pirandello” grazie al laboratorio di arti sceniche condotto da Elisabetta Origlio, che hanno sottolineato il fascino dei costumi di Luisa Giacon, indossati da ragazze e ragazzi in pose plastiche lungo i vialetti della struttura, dimostrando con grande impegno e consapevolezza di sè come il teatro sia diventato una proficua lezione di vita.

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