Da tre, qualcuno anche quattro giorni, non possono usare l’acqua che comunque esce dai loro rubinetti. Nessuno vorrebbe essere nei loro panni, perché per loro sembra essere tornato l’incubo della Messina senz’acqua del 2015. Ci sono i disagi e le preoccupazioni ma anche, per fortuna, le autobotti che danno il segno dell’attenzione riservata a questo nutrito gruppo di residenti. L’allarme è scattato dal Palazzo Ufficiali di piazza Masuccio, a due passi dal tribunale, ad angolo con la via Cannizzaro. «Il primo episodio si è verificato venerdì scorso – dice Angela che vive da quelle parti con due bimbi e un cane –. L’acqua che usciva dai rubinetti era limpida ma si sentiva forte di odore come di benzina. Abbiamo chiamato subito i Vigili del fuoco che hanno scongiurato che si potesse trattare di qualcosa che avesse a che fare con gas o cose simili. A quel punto è stata avvertita l’Amam. Sono stati svuotati i serbatoi per poter verificare se fosse qualche residuo nella nostra cisterna o se si trattasse dell’acqua corrente. Subito dopo, siamo a domenica – racconta la signora Angela – dai rubinetti l’acqua usciva oleosa, giallastra e faceva sempre cattivo odore. Era impossibile lavarsi, cucinare, oltre che berla, ovviamente. L’Amam ha chiuso la distribuzione, sta trattando il serbatoio con il cloro e ci dà acqua dall’autobotte ogni giorno. Stamattina l’odore, per la prima volta è scemato ma ancora lo percepiamo. Oggi ho fatto la prima lavatrice dopo 5 giorni. Immagini quanto sia complesso gestire un’intera famiglia, riempiendo e svuotando bottiglie ogni minuto, per fare ogni cosa». Due autobotti distribuiscono acqua ai condomini di quel quadrante ma anche ai tanti cittadini che autonomamente fanno rifornimento con i bidoni. Mentre li riempiono cercano di capire quanto potrà durare questo “isolamento” idrico e i tecnici, con grande disponibilità, danno tutte le informazioni che hanno. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina