È l’ultimo dei sindaci a doversi misurare con un problema così devastante – ironizzando con amarezza – qual è quello della pavimentazione a pezzi del borgo marinaro più bello di Messina: piazza e strade a brandelli da oltre un ventennio. In uno tra i luoghi paesaggisticamente più splendidi del mondo.
Eppure forse proprio lui Federico Basile, il quarantacinquenne primo cittadino chiamato dalla storia addirittura riguardo alla mega opera del Ponte, sembra in grado di riuscire a risolvere almeno questo problema umiliante che da oltre due decenni appare come una condanna per gli abitanti e gli amanti del “borgo”. Quello di un’isola pedonale che avrebbe dovuto essere permanente e che a fine anni 90 fu progettata e realizzata con mattonelle da calpestio solo pedonale, in parallelo al progetto della strada d’aggiramento del borgo, ma che è poi – abortita la strada – è diventata un tappeto di fossi, crepe e osceni rattoppi di bitume nero o grigio.
Da noi sollecitato in merito a questa ultraventennale piaga messinese, alla vigilia della delibera sull’isola pedonale estiva 2023, attesa tra oggi e domani, Basile prova ad aprire i cuori alla speranza: «La prossima settimana sottoscriveremo la programmazione del Pon Plus 2021-2027 e in quest’ambito ritengo che troveremo le risorse necessarie per riqualificare la pavimentazione di Torre Faro. Disponiamo di un progetto in tal senso per la piazza della chiesa e vedremo di estenderlo a tutta la viabilità del borgo caratterizzata da questi gravi danneggiamenti. Insomma vedremo di risolvere definitivamente il problema». È questa la notizia che residenti e amanti di Torre Faro, praticamente tutti i messinesi, attendevano ormai da troppo tempo.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina
Caricamento commenti
Commenta la notizia