Il 18 settembre del 2020, quasi due anni fa, la Gazzetta dedicò ampio spazio ad un tormentone infinito, quello della strada progettata fin dal 1999 per fare di Torre Faro, del borgo sul mare, un’isola pedonale permanente. Il collegamento diretto tra la zona delle Torri Morandi (la via Pozzo Giudeo) e la via Senatore Arena, conosciuta ancor più come “Marina di Fuori”. Lo avevamo fatto non certo mossi da passione per le telenovele amministrative che attraversano i decenni e le Giunte e i Consigli che si succedono, ma per amore della città. E per la convinzione che se è un’opera intelligente e vincente come questa, già finanziata dall’Europa un ventennio orsono con successiva perdita dei fondi, non si è realizzata 15 o 10 anni fa, non è detto che nella generazione seguente (ahinoi...) non ci si riesca. L’assessore ai lavori pubblici Salvatore Mondello aveva allora dichiarato: «Siamo totalmente d’accordo sulla necessità di realizzare questa strada che libererebbe dal traffico il borgo di Torre Faro e porrebbe fine alla devastazione della pavimentazione dell’isola pedonale». Mondello aveva anche focalizzato i due punti chiave dell’iter: «Da una parte, serve il piano particellare di esproprio al quale i nostri uffici stanno lavorando, dall’altro manca la Vinca, la valutazione d’incidenza ambientale di competenza dell’Assessorato regionale». Ed ancora: «Dal Dipartimento regionale urbanistica noi attendiamo un responso più ampio: quello relativo allo studio d’impatto presentato con riferimento all’intera Zps di Messina, di cui la Riserva della Laguna di Capo Peloro fa parte. Questo dettagliato documento ci dirà tutto quello che quadrato per quadrato della Zps può, oppure non può, essere fatto». Sono passati quasi due anni e siamo convinti che le lentezze burocratiche relative al piano degli espropri o all’iter in area protetta non dovrebbero più essere un grande problema. Anche perché il sindaco Basile, ieri da noi interpellato, assicura che questo collegamento viario rientra nelle progettazioni in corso di stesura dopo le gare aggiudicate dalla società ministeriale Invitalia per 10 milioni di euro relative a Capo Peloro. I cui due assi principali d’intervento sono il miglioramento dell’area Torri Morandi e le opere previste attorno al Basamento del Pilone.. «Entro l’anno questo progetto complessivo potrebbe andare in appalto», spera ed auspica il primo cittadino. Bene. Attendendo gli sviluppi, pubblichiamo una foto di un tratto del “tracciato” di quest’arteria futura, in qualche modo già esistente. Una foto scattata di recente lì dove la futura strada pubblica dovrebbe sfociare a Marina di Fuori. Non resta che sperare che tutto quadri per quest’opera che aiuterebbe a rendere Torre Faro, dove sta per decollare l’isola pedonale, un borgo finalmente a misura di cittadino e di turista.