Messina

Venerdì 17 Maggio 2024

Mafia dei Nebrodi, le estorsioni dei “Batanesi”: due condanne sono definitive

Due condanne diventavo definitive con il rigetto dei ricorsi difensivi, per altre due ci sono degli annullamenti parziali che dovranno passare nuovamente dal grado di appello. È questo il responso dopo il passaggio in Cassazione del processo sulla rete di estorsioni sui Nebrodi messa in piedi dal gruppo mafioso dei Batanesi e dai loro fiancheggiatori nel biennio 2011-2012. Il nome in codice dell’inchiesta è “Castello”, venne realizzata nel 2018 dagli allora sostituti della Distrettuale antimafia Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo, e dai carabinieri. Nell’aprile del 2022 i giudici della corte d’appello di Messina dopo alcuni “aggiustamenti” sostanzialmente confermarono la sentenza di primo grado che fu decisa dal tribunale di Patti, e decisero quattro pesanti condanne ad altrettanti esponenti e “aggregati” del clan. Si tratta di Antonino Conti Mica, originario di Tortorici, Nicolino Gioitta, di Alcara Li Fusi, e poi di Gaetano Sebastiano Liuzzo Scorpo e Liborio Francesco Mileti, entrambi di San Salvatore di Fitalia. Le condanne inflitte in appello nel 2022 furono parecchio pesanti: a Gioitta 9 anni e 10 mesi, a Conti Mica 10 anni e 7 mesi, a Mileti 9 anni e 10 mesi, a Liuzzo Scorpo 9 anni e 6 mesi. La prima sezione della Cassazione nei giorni scorsi ha rigettato i ricorsi di Gioitta e Mileti, quindi le loro condanne diventano definitive, mentre ha disposto due annullamenti parziali per Conti Mica (capo 4, l’estorsione Mangano) e Liuzzo Scorpo (capo 1, l’appartenenza all’associazione mafiosa); quindi solo per una nuova valutazione su questi due aspetti specifici ha disposto la celebrazione di un nuovo processo, sempre a Messina, ad un’altra sezione della corte d’appello.

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