È accusato di una sfilza di reati e perciò si trova dietro le sbarre del carcere di Gazzi un messinese di 32 anni, Roberto Brigandì, arrestato in virtù di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice per le indagini preliminari Claudia Misale. Rapina, lesioni personali, detenzione di un’arma da taglio, interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale, falsa attestazione dell’identità personale: sono le contestazioni mosse dalla Procura, alcune delle quali avallate dalla stessa gip nel provvedimento poi eseguito dalla polizia per vicende che si sono verificate lo scorso 26 maggio. Secondo la ricostruzione dei fatti, contenuta nell’ordinanza, quel giorno, poco prima delle 14, un dipendente di Poste italiane con la mansione di portalettere telefona al numero unico di pronto intervento 112. Riferisce all’operatore che poco prima è stato bloccato da uno sconosciuto in via Salita Petraro, a Ganzirri, quasi all’altezza della Strada panoramica dello Stretto. Specifica che il malvivente gli ha puntato un coltello alla gola, lo ha fatto scendere dal mezzo a due ruote e lo ha obbligato a consegnarglielo, «minacciandolo che altrimenti gli avrebbe tagliato la gola». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina