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L’"Apollo" passa all’Università? I precedenti dell'Hotel Riviera e della Banca d'Italia

Accordo praticamente chiuso per la cessione all’ateneo di buona parte della struttura: il cinema resta alla “Fasola”. L’Ateneo pronto a spostare il Dams, il Rettore: «Sarà un luogo anche aperto alla città»

Potrebbe cambiare presto proprietà uno dei luoghi storici della città. L’Università di Messina è pronta a inserire nel suo patrimonio il cinema Apollo, uno dei pochissimi rimasti aperti in centro città. L’Ateneo, così allarga la sua propensione all’acquisizione e rivalutazione e rigenerazione del grande patrimonio cittadino.
Da anni la proprietà dello storico cinema rifiutava offerte d'acquisto, ha tenuto duro, nonostante la crisi, nonostante la pandemia, nonostante il periodo nero per il settore cinematografico e nonostante quell'immobile, scrigno di ricordi e successi, facesse gola a molti.

Loredana Polizzi e Fabrizio La Scala anime del cinema di via Cesare Battisti lo avevano già fatto intendere qualche anno fa, quando durante una puntata del talk di Rtp Scirocco avevano detto a chiare lettere: «Se le cose non migliorano, l'unica alternativa è vendere". Allora erano già arrivate delle offerte per realizzare un supermercato. Poi un gruppo che avrebbe voluto realizzare un ristorante di sushi (la stessa sorte è toccata al cinema Olimpia). Offerte che sono state tutte rifiutate.

Poi è arrivata quella dell'Università che punta adesso a realizzare nei mille metri quadrati suddivisi su tre piani (seminterrato, terra e primo) la sede del DAMS, il corso di Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo. Così, almeno, da mantenere quell'essenza culturale e artistica a cui la proprietà dell'Apollo non avrebbe mai voluto rinunciare. Il Consiglio di amministrazione dell'Ateneo aveva già inserito il mese scorso all'ordine del giorno l’approvazione dell’acquisizione, ma c’erano ancora dei particolari da limare e se ne tornerà a discutere nella prossima seduta.

«Abbiamo un accordo di massima – conferma il rettore Salvatore Cuzzocrea – che concretizzeremo nel Consiglio di amministrazione di giugno. Questa operazione, se dovesse andare in porto, risponderebbe alla terza missione dell'Ateneo (sono quei processi di interazione diretta dell’Università con la società civile e il tessuto imprenditoriale, con l’obiettivo di promuovere attraverso la conoscenza, la crescita economica e sociale del territorio, ndc). Non metteremo solo il Dams, ma potremmo anche decidere di utilizzare una sala come cineforum per studenti o per la cittadinanza. A Bologna l’ateneo fa già una cosa del genere e può essere un riferimento. Non è ancora chiuso l’accordo, i tecnici delle parti sono in stretto contatto e siamo sulla strada giusta».

Tra qualche anno sarebbe stato il trentennale della riapertura del cinema Apollo, protagonista, prima della bufera Covid, di fervori culturali che hanno portato arte e cinema a camminare a braccetto (con il progetto ApolloSpazioArte) poi l'apertura del residence "tematico", dimora di tanti attori e artisti di fama nazionale che si esibivano a Messina e sceglievano l'Apollo per soggiornare. Ma il colpo determinato da due anni di pandemia è stato duro da superare, la proprietà ci ha provato fino all'ultimo. Nelle scorse settimane, l'ultimo meritevole progetto, il "cinema blu" per accogliere bambini, ragazzi e famiglie che vivono la disabilità, in una sala senza barriere. E' stata la prima iniziativa di questo genere in tutta la Sicilia.

I proprietari – se la trattativa con l'Ateneo dovesse concretizzarsi – continueranno a fare cinema alla sala Fasola e accoglienza alberghiera al residence.
L’Università ha già fatto diverse altre operazioni di “recupero” o rigenerazione di palazzi storici della città. I più clamorosi sono di certo l’acquisizione della Banca d’Italia e quella dell’ex Hotel Riviera.

A piazza Cavallotti nascerà un polo museale, una biblioteca per gli studenti ed i centri di ricerca che potranno convergere insieme all’interno dello stesso luogo. Verrà anche ospitata una raccolta personale della professoressa Teresa Pugliatti che ha donato ad Unime circa 25 mila volumi, album fotografici e scritti autografi personali, nonché una ricca corrispondenza privata con storici dell’arte e personalità italiane e straniere. L’acquisizione è stata conclusa per poco più di 6 milioni di euro a cui si devono aggiungere i fondi per la ristrutturazione in corso.

Quanto all’Hotel Riviera, invece, l’atto di vendita è arrivato per un importo di circa tre milioni e mezzo di euro. A venderlo la Città Metropolitana. Si trasformerà, grazie ai lavori affidati al cantiere della Ricciardello Costruzioni per altri 8,4 mln, una sede per residenze di studenti. Le opere dovrebbero finire, da contratto, a febbraio 2024.

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