Cambiano di nuovo le regole della movida, allargando le “maglie” in vista dell’estate. E cambiano già da oggi, con una nuova ordinanza del sindaco Federico Basile, in vigore fino al 30 settembre. «Con l’imminente arrivo dell’estate – dice il sindaco – crescerà considerevolmente il numero di giovani che frequenteranno gli spazi all’aperto e i locali cittadini, per lo più nelle ore serali. Il nuovo provvedimento mira a tutelare il loro intrattenimento e l’attività degli esercizi commerciali, evitando che il comportamento di pochi irrispettosi possa nuocere alla collettività. L’estate messinese sarà ricca di eventi e di opportunità di divertimento senza che queste ledano la quiete pubblica. Confidiamo nella collaborazione di tutti per assicurare un’estate serena ai residenti e ai turisti».
Il punto fermo è la distinzione tra orari di svolgimento di spettacoli senza ballo e quelli, invece, di eventi in locali che hanno regolare licenza di pubblica sicurezza. La vera novità riguarda la possibilità di organizzare serate musicali anche il lunedì. A questo si aggiunge che i distributori automatici di bevande h24 dovranno essere disattivati, per la vendita di alcolici, dalle 23 alle 7, mentre dalle 19 la vendita di bevande da asporto dovrà avvenire tramite “sbicchieramento”, con bicchieri monouso.
Come nella vecchia ordinanza, anche adesso sarà ammessa una tolleranza di 20 minuti rispetto agli orari di stop alla musica, da impiegare per abbassare il volume e far defluire i clienti. E ancora, i gestori dei locali dovranno collocare i contenitori per la raccolta differenziata e garantire il decoro delle aree antistanti i locali stessi, in collaborazione col Comune.
Serate danzanti
Riepilogando: dal lunedì alla domenica, i locali senza licenza possono organizzare serate musicali (senza ballo) dalle 21 all’1; quelli con licenza, invece, possono spingersi fino alle 3: nel fine settimana si può partire prima, dalle 19 alle 21. Rimane poi consentita, dal lunedì alla domenica, la musica di sottofondo «che non rechi disturbo», mentre negli spazi all’aperto si potrà organizzare il karaoke (ed eventi simili) dalle 20 alle 23.30.
L’ordinanza di Basile arriva pochi giorni dopo il tavolo tecnico presieduto, a Palazzo Zanca, dall’assessore Massimo Finocchiaro, al quale hanno partecipato le varie associazioni di categoria. «Ma non i residenti», ha attaccato il presidente dell’associazione Centro Storico di Messina, Anthony Greco, che preannuncia contromosse (l’ordinanza verrà impugnata, come deciso ieri sera): «Perché i commercianti e non anche i residenti? E perché non solo i residenti? Evidentemente questa Amministrazione tiene ai commercianti e non ai residenti: ne prendiamo atto e ce lo ricorderemo a tempo debito. Sono stati invitati i responsabili del problema, quelli che sono stati multati, quelli che hanno avuto attività sospese, quelli che sono stati oggetto di esposti per disturbo alla quiete pubblica ed occupazione abusiva del suolo pubblico! Ma i commercianti cosa avrebbero dovuto concordare, se non “tirare” per i propri interessi? Gli stessi soggetti che erano presenti ai tavoli tecnici degli anni scorsi... e dopo anni siamo ancora qui a parlare di “Malamovida”. Ai tavoli tecnici – continua Greco – da anni si continua a dire che sono pochi i commercianti che non rispettano le leggi, nonostante siano decine i locali multati e sospesi. Un tavolo tecnico senza sentire chi subisce da anni i disagi documentati ed i propri diritti calpestati, senza tenere conto delle richieste avanzate».
Il presidente dell’associazione ricorda di aver consegnato un documento con delle proposte, che però «non è stato neanche letto, perché altrimenti ci avrebbero potuto dire in cosa non si era concordi. Le nostre Pec di chiarimenti sono rimaste inevase. Mai una Amministrazione è stata più sorda verso i diritti di migliaia di residenti». Infine Greco chiede di «capire la condizione necessaria, indicata dalla legge, perché il sindaco possa emettere una ordinanza. Le norme di questa ultima devono rispettare un principio, il diritto dei cittadini a vedere garantito il riposo notturno e la pubblica quiete. Noi non capiamo dove sia rispettato questo principio. L’orario di diffusione della musica stabilito dalle leggi nazionali è stato addirittura “aumentato” dal sindaco anziché essere ristretto, con le conseguenze sul mancato riposo e sulla sicurezza».
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