
Nei giorni in cui si è deciso di riavviare tutte le procedure per la progettazione esecutiva e per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, si celebra anche un anniversario: il quarantesimo dalla risoluzione (presentata nel 1983) in Parlamento europeo firmata da un deputato messinese, l’on. Pancrazio De Pasquale. Perché va ricordata questa data? Perché testimonia come la Sinistra messinese d’un tempo era assolutamente schierata a favore della grande opera, considerata simbolo dello sviluppo del Sud e occasione straordinaria di occupazione, aspetto che interessava più di ogni altro il “partito dei lavoratori”. Pancrazio De Pasquale, scomparso nel 1992 a 67 anni (e sposato con un’altra “comunista doc”, Simona Mafai), ancora oggi viene ricordato come uno dei più prestigiosi uomini politici siciliani, protagonista di grandi battaglie per il Mezzogiorno, contro le mafie e per la legalità. E fu lui, europarlamentare del Partito comunista italiano, a chiedere alla Comunità europea di inserire il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria tra le priorità infrastrutturali del Vecchio Continente.
Nella sua risoluzione, De Pasquale si diceva, in premessa, «conscio dell’importanza che riveste per le zone periferiche ed insulari un collegamento rapido ed efficiente con le aree centrali della Comunità». Sottolineava «le conseguenze positive di una moderna struttura di trasporto quale fattore di sviluppo regionale, economico e sociale, così come peraltro previsto nell’ambito della stessa politica regionale comunitaria». Ribadiva la convinzione «che una adeguata soluzione al problema del collegamento fra la Sicilia e il Continente sia nell’interesse di tutta la Comunità, affinché vengano superate al suo interno quelle strozzature che incidono gravemente su un’effettiva integrazione dei mercati».
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