Cosa dovrebbe fare la popolazione se la costa fosse colpita da un maremoto? Sicuramente la paura e il panico condizionebbero la reazione della cittadinanza, ma è necessario avere ben presenti lo scenario di rischio e i comportamenti da adottare. Il Consiglio comunale di Santa Teresa di Riva ha approvato all’unanimità il Piano di protezione per il rischio maremoto (tsunami), redatto dal geom. Francesco Sorbetti, professionista esterno, secondo l’ultima direttiva che ha istituito il Si.A.M, Sistema d’allertamento nazionale per i maremoti generati da sisma. L’aula ha dato il via libera alla delibera predisposta dal responsabile della Protezione civile, il geom. Antonello Cosentino dell’Ufficio tecnico, approvando i documenti di analisi del rischio e i modelli di intervento: ora il Comune dovrà acquistare e collocare i sistemi di allarme sonoro e la segnaletica su tutto il territorio per consentire alla popolazione di recarsi nelle aree di accoglienza e attesa. Secondo il Dipartimento regionale di Protezione civile, le zone costiere a quota inferiore a 6 metri sul livello del mare devono ritenersi a rischio maremoto e Sorbetti ha redatto una cartografia individuando come aree a rischio quelle a meno di 10 metri s.l.m., ossia la striscia di territorio tra il lungomare e le immediate vicinanze della linea ferroviaria, che all’estremità sud arriva fino all’autostrada e al torrente Agrò, parte del territorio che si ipotizza possa essere interessata da un eventuale onda anomala. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina