Si chiude con 19 condanne e 2 assoluzioni il processo d’appello per l’operazione “Alcantara” che nell’aprile del 2021 puntò i riflettori su una vasta rete dello spaccio di droga gestito da due gruppi nei luoghi della movida della zona ionica, tra Taormina Giardini Naxos, e in alcuni centri della vicina Valle dell’Alcantara, in provincia. La sentenza è della prima sezione penale della corte d’appello presieduta dal giudice Alfredo Sicuro, per i 22 imputati che scelsero il rito abbreviato. In alcuni casi si tratta di “sconti” di pena rispetto al primo grado.
Le condanne
Giovanni Chisari, 5 anni e 10 mesi; Alfredo Mancuso, 6 anni e 10 mesi (in continuazione con una precedente sentenza); Mario Alessandro Cutrufello, 5 anni e 4 mesi; Vincenzo Verga, 4 anni e 8 mesi; Carmelo Maurizio Chisari, 11 anni (in continuazione con una precedente sentenza); Vincenzo Curia, 8 anni, 10 mesi e 20 giorni; Simone Raiti, un anno e 10 mesi; Emanuele Giordano, un anno; Marco Giovanni Condorelli, 3 anni, 9 mesi e 10 giorni; Antonio Cacciola, 3 anni e 7 mesi; Carmelo Coco, 4 anni; Joao Victor Gualberto Amorelli, 2 anni e 20 giorni; Paolo Monforte, un anno, 9 mesi e 10 giorni; Carlo Di Pasquale, un anno, 8 mesi e 10 giorni; Soufiane Ougas, 2 anni, 4 mesi e 20 giorni (in continuazione con una precedente sentenza); Emmanuele Grasso, un anno, 8 mesi e 10 giorni; Gianluca Russo, un anno, 10 mesi e 20 giorni. Condanna confermata per Alfio Cicala e Salvatore Sergio Corica Due le assoluzioni da tutte le accuse, decise per: Antonino Nucifora e Leonardo Patanè, (assoluzioni parziali per Emanuele Giordano e Simone Raiti). La “Alcantara” è l’indagine di Dda e carabinieri che smantellò una vasta rete di spaccio nei ritrovi della movida anche con pusher giovanissimi, gestita da due gang tra Taormina, Giardini Naxos, Gaggi e Graniti. Un’indagine gestita dai sostituti della Procura di Messina Antonella Fradà e Roberto Conte con i carabinieri della Compagnia di Taormina, corroborata da mesi di intercettazioni di parecchi telefonini. La contestazione principale era quella di associazione finalizzata al narcotraffico, poi c’erano casi di estorsione e di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. All’epoca fu intercettata una rete di distribuzione di droga attecchita nelle località turistiche messinesi di Taormina e Giardini Naxos, nonché nei centri urbani della vicina Valle dell’Alcantara: da Gaggi a Roccella Valdemone passando per Francavilla di Sicilia, Motta Camastra, Graniti, Malvagna e Mojo Alcantara. Due i sodalizi, attivi tra il 2018 e il 2020, che furono smantellati: uno riconducibile a Maurizio Carmelo Chisari, originario di Taormina ma residente a Gaggi, punto di riferimento per l’approvvigionamento della “roba”; l’altro operante invece nelle zone della movida taorminesi e giardinesi, soprattutto nei ritrovi notturni, facente capo a Giovanni Marco Condorelli, catanese, residente a Fiumefreddo di Sicilia. Fino alla fase del primo lockdown, la distribuzione della droga trovava terreno fertile in discoteche e locali notturni più in voga di Taormina, sulla base di consolidati accordi di spartizione delle piazze di spaccio tra i clan mafiosi etnei Brunetto e Cintorino.