Sussistono elementi di prova evidenti, secondo la Procura, affinché 14 indagati nell’ambito dell’inchiesta antidroga ribattezzata “Chanel”, vadano a giudizio immediato. Dello stesso avviso la giudice Claudia Misale, che ha firmato il decreto con cui saltano l’udienza preliminare e dovranno comparire, il 26 settembre prossimo, davanti al Tribunale, Sezione penale, Giovanni Cacopardo, 51 anni; Antonino Settimo, 36 anni; Paolo Settimo, 39 anni; Salvatore Culici, 44 anni; Alessandro Cucinotta, 55 anni; Giovanni De Cicco Cuda, 41 anni; Fabio Ariganello, 27 anni; Antonino Familiari, 46 anni; Giovanni Nucera, 25 anni; Antonino Fichera, 22 anni; Giuseppe Castorino, 31 anni; Graziano Castorino, 48 anni; Rosario Abate, 36 anni; Giovambattista Cuscinà, 43 anni. “Ottenuto” lo status di imputati, i 14 sono difesi dagli avvocati Salvatore Silvestro, Alessandro Trovato, Giuseppe Bonavita, Pietro Pollicino, Antonino Curatola, Girolamo Curti, Andrea Alvaro, Salvatore Cannata, Antonello Scordo e Carla Grillo.
Un grosso giro d’affari legato al narcotraffico a Camaro e Santa Lucia sopra Contesse, con tappe in provincia di Messina e Catania, con due canali di rifornimento in Calabria. Questo hanno scoperto la polizia e la Dda, che hanno fatto scattare il blitz il 3 marzo scorso. «Capi e promotori» del sodalizio, specializzato nello smercio di cocaina e marjiuana, individuati in Antonino Settimo e Giovanni Cacopardo (e Paolo Settimo) che avrebbero impiantato la base operativa a casa del primo, dove sarebbero state anche programmate le attività del gruppo e confezionati gli involucri di droga da vendere ai clienti grazie a una fitta rete di pusher.
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