Messina

Mercoledì 04 Dicembre 2024

Capo d'Orlando, un quarto dei cittadini non paga l’acqua

Comune di Capo d'Orlando

La crisi economica per la pandemia oppure il vizietto di non pagare? A quale di queste cause va addebitato l’enorme volume di crediti accumulato dal Comune di Capo d’Orlando per tributi non pagati dai cittadini? L’ultimo riscontro è quello delle bollette dell’acqua, perché proprio in questi giorni l’area economico-finanziaria del Comune, coordinata dal dirigente Antonella Micale, ha emesso il ruolo di sollecito per le bollette idriche non pagate nell’anno 2020: sono ben 1.653 utenze su 7.500 circa, il che significa che poco meno di un quarto dei residenti della città paladina non ha pagato il consumo dell’acqua. Già l’anno precedente alla verifica i morosi erano stati 1.846, con un credito medio annuo per le casse comunali di 250.000 euro. Per non parlare degli anni precedenti quando tra acqua, Tari, Imu e tributi vari, compresi quelli relativi all’occupazione del suolo pubblico, i tributi non pagati hanno spinto le casse comunali nel baratro del dissesto, anzi pre-dissesto, considerato che ancora la Corte dei Conti non ha emesso il verdetto sul piano di riequilibrio ventennale inviato da Palazzo Europa per evitare il fallimento del Comune dopo l’accertamento del disavanzo di 46.500.000 euro. Un disavanzo che con i nuovi accertamenti relativi al consuntivo 2022 in fase di predisposizione da parte dell’assessora al bilancio Enza Giacoponello potrebbe impennare ancora. Già recuperare 2.350.000 euro all’anno e per vent’anni sarebbe un’impresa da guinness per un Comune come quello di Capo d’Orlando, che conta poco meno di 13.000 abitanti, figurarsi se questa somma dovesse lievitare. Insomma la sostenibilità del Piano potrebbe veramente vacillare. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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