«Appare alla corte indiscutibile che gli odierni imputati abbiano posto in essere il fatto in contestazione per soddisfare un’esigenza abitativa attuale e concreta, da riferire non solo a se stessi, ma anche ai minori dei quali erano responsabili». La sentenza d’appello parla chiaro. L’ha scritta, compresa di motivazioni, il presidente del collegio, il giudice Alfredo Sicuro. E rispetto al primo grado è stato tutto ribaltato, perché adesso ci parla di un’assoluzione totale per il gruppo di dieci famiglie, quaranta persone con diciassette bambini al seguito, che nel febbraio del 2016 occupò l’ex caserma dei carabinieri in via Gesù e Maria in San Leone. Un palazzo un tempo nobiliare di proprietà dei fratelli Idelfonsa e Francesco Stagno d’Alcontres, che dopo la dismissione da parte dei carabinieri rimase per un periodo abbandonato.
Per quella vicenda in parecchi erano finiti sotto processo per quattro ipotesi di reato, ovvero occupazione abusiva di proprietà privata, furto di energia elettrica e acqua con allaccio abusivo, danneggiamento di proprietà privata per la rottura del lucchetto che chiudeva il cancello d’ingresso. Erano: Carla Lo Presti, Daniele Materia, Giuseppe Tidona, Caterina Tornese, Giovanna La Fauci, Roberto Ferrante, Desirè Granata, Filadelfio Granata, Graziella Giannino e Cinzia Materia. La vicenda si concluse poi con un’ordinanza di sgombero, e l’allora amministrazione Accorinti provvide ad ospitarli in un albergo cittadino in attesa dell’assegnazione di un alloggio popolare.
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