A distanza di 15 anni dalla sua soppressione, non è ancora detta l'ultima parola. C'è infatti una speranza per ripristinare il presidio della Continuità assistenziale (ex Guardia medica), chiuso nel 2008 e accorpato a quello di S. Alessio, con sede nel Poliambulatorio della cittadina del Capo. Quella decisione della Regione venne allora contestata dall’Amministrazione Morabito, anche con un’azione giudiziaria al Tar di Catania tramite un ricorso contro l’Assessorato regionale alla Sanità (oggi della Salute), l’Ausl 5 (oggi Asp di Messina) e il Comune di Sant'Alessio (non costituito in giudizio), chiedendo l'annullamento del decreto assessoriale del 27 giugno 2008, con cui venivano dismessi diversi presidi di continuità assistenziali e tra questi quello di S. Teresa, e delle deliberazioni e delle note collegate dell’Usl di Messina. Nel giugno 2009 il Tar rigettò l’istanza cautelare finalizzata a sospendere i provvedimenti, ma da allora il contenzioso è rimasto aperto e se portato avanti potrebbe condurre all’esito sperato. La Quarta Sezione del Tar etneo ha emanato ora un’ordinanza, dopo l’udienza del 20 aprile in cui ha relazionato il giudice Pierluigi Buonomo e sono stati ascoltati i difensori delle parti, e ha ritenuto “di dover acquisire documentati aggiornamenti sui fatti di causa, alla luce del lungo lasso di tempo trascorso, anche con particolare riferimento alla persistenza dell’interesse a ricorrere», stabilendo di «onerare nel senso tutte le parti in causa, le quali vi provvederanno entro 30 giorni». Di conseguenza il collegio, presieduto dalla giudice Giuseppa Leggio e composto dai consiglieri Diego Spampinato e Pierluigi Buonomo, ha ritenuto di dover rinviare il prosieguo della trattazione della causa nel merito all’udienza del 19 ottobre. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina