Si è chiuso il cerchio. Dopo oltre ottanta audizioni , avviate il 13 aprile e chiusesi nella scorsa settimana, davanti alle Commissioni riunite Trasporti e Ambiente della Camera dei deputati, si va verso la definizione dell’iter del decreto di conversione in legge del Dl 35 del 31 marzo 2023. Il Governo non solo non cambia idea ma – dopo che i parlamentari hanno sentito una quantità innumerevole di esperti, oltre che di rappresentanti di enti e istituzioni presenti sul territorio, di forze economiche, sociali e sindacali –, dice di essere ancor più convinto di avere imboccato la strada che, con la realizzazione del collegamento stabile nello Stretto, porterà al rilancio l’intero Mezzogiorno d’Italia. Lo hanno confermato ieri sia il ministro Salvini sia i sottosegretari ai Trasporti, Rixi, e ai Rapporti con il Parlamento, la messinese Matilde Siracusano. Sul decreto che riporta in vita, assieme alla società Stretto di Messina, anche il progetto definitivo redatto dal Contraente generale del 2011, il Consorzio Eurolink-Webuild, hanno detto la loro tutti, o quali. Sono stati ascoltati in audizion i presidenti delle tre Autorità di sistema portuale siciliane, Mario Paolo Mega (Stretto), il messinese Francesco Di Sarcina (Sicilia Orientale) e Pasqualino Monti (Sicilia Occidentale). I sindaci di Messina, Federico Basile, e di Villa San Giovanni Giuseppina Caminiti. I vertici di Bluferries e di Blu Jet. I commissari straordinari delle due Zone economiche speciali dell’Isola, Alessandro Di Graziano (Zes Sicilia Orientale) e Carlo Amenta (Sicilia Occidentale). I rappresentanti dell’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni, e dell’Ance, l’Associazione costruttori di Confindustria; il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione-Anac, Busia e i responsabili di Webuild. Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e l’assessore alle Infrastrutture della Regione siciliana, Alessandro Aricò. Poi, un lunghissimo elenco di tecnici, docenti, esperti. Il quadro è completo, più o meno. Ora toccherà al Parlamento votare il decreto di conversione in legge e, se il Dl Ponte dovesse avere il via libera, comincerebbe ufficialmente la nuova fase, con la ricostituzione del Cda della società Stretto di Messina, con l’affidamento dell’incarico di aggiornamento del progetto a Eurolink-Webuild e con l’inizio del cronoprogramma che dovrebbe portare all’approvazione del progetto esecutivo entro il 31 luglio del 2024. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina