In città è diventato un argomento assai caldo. D’altro canto, quando ci sono di mezzo le tasche (sempre più vuote) dei messinesi, come non potrebbe esserlo. Chi ha già ricevuto in questi giorni la bolletta dell’Amam riferita al primo bimestre di quest’anno, avrà notato una bella impennata del valore. Una di quelle che non passa inosservata perché come minimo la fattura è del doppio più alta della media dei precedenti bimestri. Una lievitazione diffusa su tutti i cittadini, quelli unifamiliari e quelli che hanno il contratto condominiale. Ci sono palazzi che sono passati da 1.200 euro del sesto bimestre 2022 ad oltre 5.000 euro. A scorrere sommariamente la fattura si nota come il grosso della cifra sia stato imputato ad un generico “Altri Importi”. Occorre passare al dettaglio le singole voci per capire di cosa si tratti. Nell’ultima bolletta, Amam ha fatturato il recupero della “componente allocativa UI2” di acqua, depurazione e fognatura che non era stata richiesta agli utenti nel 2020, nel 2021 e nel 2022. Tre anni di arretrati. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina