Due associazioni criminali che partendo da Catanzaro avevano creato collegamenti e rapporti con le organizzazioni della 'Ndrangheta delle province di Reggio Calabria e Crotone. Sono questi i particolari emersi nell’operazione della Polizia di Stato portata a termine oggi a Catanzaro. In particolare, una delle due strutture criminali, con sede nella città di Catanzaro, avrebbe avuto canali di approvvigionamento dello stupefacente attraverso fornitori della provincia di Reggio Calabria e di Crotone. Lo spaccio di droga sarebbe avvenuto all’interno di un’abitazione individuata dal sodalizio come base operativa per la detenzione, l’occultamento, la preparazione, il confezionamento e lo smercio della sostanza stupefacente. L’abitazione era continuamente presidiata e resa sicura da sistemi di videosorveglianza, cercando di evitare in questo i controlli delle forze dell’ordine. La seconda associazione, caratterizzata da una struttura a base familiare, sarebbe operativa tra le province di Catanzaro e Crotone, nel comprensorio territoriale ricadente tra la zona sud est della provincia di Catanzaro e quello confinante del Crotonese, e in particolare nei comuni di Steccato di Cutro e Cutro. In questo secondo gruppo sarebbero stati coinvolti esponenti della famiglia Mannolo, già interessata da diverse operazioni antimafia.
Il ruolo dell'agente della Polizia penitenziaria
C'è anche un agente di Polizia penitenziaria tra le persone coinvolte nell’operazione della Polizia di Stato conclusa oggi a Catanzaro. Le indagini hanno permesso di ricostruire che l’agente, in servizio presso la casa circondariale di Catanzaro, si sarebbe reso disponibile nei confronti di alcuni indagati, per veicolare messaggi e direttive in entrata ed in uscita dall’istituto penitenziario. L’inchiesta ha evidenziato l’operatività, nella città di Catanzaro, di un’organizzazione criminale di tipo mafioso, riconducibile a soggetti della comunità di origine rom, stanziali nella zona sud della città, ricostruendone l’organigramma, con i ruoli dei vari associati, nonchè le diverse attività illecite poste in essere, rispettivamente, dagli indagati, e i vari settori di operatività, capaci di condizionare le attività economiche delle persone offese.