
Sul sito specializzato “Ingenio”, uno dei principali portali nazionali dedicati all'aggiornamento tecnico e professionale, interviene uno dei massimi esperti italiani, l’ing. Fabrizio Averardi Ripari che risponde punto per punto alle più comuni obiezioni che vengono sollevate sulla realizzazione dell'opera. «Obiezioni, per lo più strumentali e senza alcuna base tecnico-scientifica, largamente diffuse da molti media nazionali», sottolinea l’ingegnere.
1) Non esiste un progetto valido... «Il progetto definitivo attuale – risponde l’esperto – è il percorso finale di oltre 40 anni di studi da parte dei più importanti progettisti a livello internazionale, studi che hanno portato ad adottare la soluzione del Ponte a campata unica, escludendo con fondate ragioni, tutte le altre soluzioni. Questa soluzione è stata approvata, già nella fase di progetto di massima e preliminare, da Ferrovie e Anas; Comitato tecnico-scientifico del Mit; Consiglio superiore Lavori pubblici all’unanimità; Cipe; ministero dell’Ambiente sulla Valutazione di impatto ambientale; Advisor tecnico e Advisor ambientale-economico. Il progetto definitivo è stato redatto da “Cowi A/S”, una delle più famose società di ingegneria del mondo, specializzata in grandi opere (progettista dello Storebaelt in Danimarca). La Conferenza dei servizi ha espresso parere favorevole all’unanimità, Sovraintendenze incluse, sul progetto definitivo».
2) Il progetto attuale è sorpassato... «Il progetto definitivo del 2010 è ancora attuale e necessita solo di piccoli adattamenti. Infatti, la tecnica dei ponti sospesi non ha subito miglioramenti apprezzabili in questi ultimi anni, a parte la soluzione dell’impalcato aerodinamicamente stabile, a suo tempo sviluppata per il Ponte di Messina (“Messina type deck”), attualmente largamente utilizzata per le nuove realizzazioni».
3) Il Ponte non sarebbe sicuro per il pericolo di terremoti come quello del 1908... «L’area dello Stretto è una delle zone più studiate dal punto di vista geotettonico e geotecnico. Il Ponte è stato calcolato tenendo conto di tutto questo, considerando che debba resistere fino ad un evento sismico con periodo di ritorno di 2.000 anni (a fronte dei 200 di vita di progetto) con accelerazioni al suolo ben superiori a quelle previste dalla normativa e a quelle del terremoto del 1908».
4) Si potrà transitare sul Ponte quando il vento sullo Stretto è molto forte? «Le azioni del vento sono proprio quelle a cui il Ponte è più sensibile e per questo la sua aerodinamica è stata oggetto dei più approfonditi studi e di innumerevoli prove in gallerie del vento in Europa e nord America. Questi studi hanno portato all’elaborazione di una tipologia di impalcato aerodinamicamente stabile (“Messina type deck”), attualmente largamente utilizzata per le nuove realizzazioni di grande luce».
5) Era meglio il Ponte a tre campate? «La realizzazione di un Ponte a più campate con i piloni fondati nello Stretto è stata studiata per decenni e scartata nel 1991 per molti motivi. Il fondo dello Stretto è fatto a V: i piloni avrebbero dovuto essere realizzati ad una profondità di oltre 130 metri ed in presenza di correnti fortissime dovute principalmente alla diversa salinità tra Ionio e Tirreno, con un impatto enorme e non valutabile sul costo di realizzazione. La faglia sismica è proprio nello Stretto e, anche se un Ponte sospeso resiste benissimo al terremoto, non è proprio il caso di fondare un pilone sopra la faglia».
6) Perché il Ponte sullo Stretto di Messina è un’opera così difficile da realizzare quando in Cina si sono realizzati ponti sull’acqua lunghi più di 40 km? «Si tratterebbe della più ardita opera d’ingegneria mai realizzata e, proprio per questo, una referenza preziosissima per il mondo delle costruzioni italiane».
8 Commenti
francesco
13/04/2023 11:16
Non mi permetto di entrare nel merito del progetto non è il mio campo ,quindi direi bagianate .Una cosa mi permetto di dirla da calabrese che vive al nord coi soldi del ponte si rigenera la Calabria la quale è carente delle più elementari infrastrutture .Fatte queste il ponte potete costruirlo d'oro sacciu si mi spiegu..
Antonino Risitano
13/04/2023 12:41
1 Il progetto è canterirabile solo quando esiste un progetto esecutivo con anche la parte relativa alla manutenzione estremamente impegnativa perché struttura sottoposta a fatica( Morandi insegna) 4 Tutto vero, soprattutto “ le azioni del vento sono quelle a cui il ponte è più sensibile”. Cosa prevede il progetto in termini di monitoraggio continuo e di manutenzione ordinaria, straordinaria e a tempo visto che, come dimostrano le prove in galleria del vento a cui fa riferimento, la struttura è oscillante e l’impalcato si comporta come una struttura alare? Questo è quello di cui chiedo risposta anche con i miei interventi sui social (330.000 visualizzazioni) ma su cui ancora adesso non trovo il minimo riscontro. 5 la soluzione del ponte a tre campate è stata nel 2021 la sola degna di interesse. Quella a due campate è quella che ha i problemi da lei citati. 6 anche in questo caso tutto vero ma, dico ma, da nessuna parte esistono campate da 3300 m di lunghezza posti in un tubo di Venturi come le stesse prove in galleria del vento, richieste in fase di progettazione, dimostrano. Sarei molto grato se a queste mie sintetiche osservazioni si potesse dare una risposta anche solo per completezza di informazioni. Prof. Ing. Antonino Risitano ordinario di costruzione di macchine e per 15 coordinatore del dottorato di ricerca in MECCANICA STRUTTURALE.
Giovanni
13/04/2023 15:30
Tante parole per nulla. Non ci dice se con il vento forte è transitabile o no, e quindi se bisognerà comunque mantenere i traghetti, come previsto nel progetto di massima. E quanto costerà il pedaggio. In altre parole se al cittadino comune conviene o no. Agli ingegneri il Ponte conviene sicuramente ...
Lillo
13/04/2023 15:43
Non ha risposto alla domanda se si può transitare quando c'è vento forte. Poi cosa significa che ha una durata di 200 anni, è come dire che dopo di non non sono fatti che ci riguardano. Bel modo di ragionare, già allo stato attuale lasceremo ai posteri un pianeta brutto e sporco.
Ingegnere italiano
13/04/2023 16:13
E che risposte avrebbe dato il collega? Dove sono i dati?
Mattéo Antoine
13/04/2023 22:00
Moi même ingénieur génie civile actuellement en retraite . J'ai passé plus de 39 ans dans un bureau d'étude d'ingénierie Setec tpi siège à Paris de renommé international . Je me suis beaucoup intéressé au projet du détroit de Messine bien sûr en dehors de mon travail et je partage l'analyse de Fabrizio Averadi .
alias
15/04/2023 15:36
Sulla fattibilità di un viadotto sospeso con una luce di campata di 3.300 metri cito uno dei più importanti trattati internazionali dell'ingegneria dei ponti, "Innovative Design Bridge Handbook", autentica bibbia del settore, che esclude la possibilità di realizzare allo stato attuale ponti con campate delle dimensioni paragonabili a quelle previste dal progetto della COWI. Per quanto riguarda la possibilità di farci passare un treno è inoppugnabile il dato di fatto che in nessun ponte sospeso con campata superiore a 1.408 metri passa un treno. Sono undici i viadotti che superano questa misura, mediamente hanno una campata inferiore alla metà di quella prevista per il ponte sullo stretto di Messina, molti sono di recente costruzione e un paio pure realizzati dalla COWI, la stessa azienda che ha curato il progetto per il ponte di Messina: in nessuno di questi ponti passa un treno. Non è un caso che né l'UE né investitori privati (Financing project) si siano resi disponibili e cofinanziare l'opera.
Rocco Spanò
16/04/2023 10:33
Buongiorno Oltre all aspetto prettamente tecnico e di fattibilità (premetto che ho una laurea in ingegneria civile trasporti) che mi incuriosisce e non poco, la mia osservazione però è ferma principalmente sulla aspetto socio economico che giustificherebbe quest'opera. Quali vantaggi ne avrebbe la comunità tutta? E quasi dimenticavo che senso ha costruire un opera faraonica li dove si fa fatica ad avere accesso ai servizi di base come cittadini? Nn sarebbe meglio che investire x rilanciare il territorio prima di tutto. Firmato un calabrese emigrato in Lombardia...