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Messina, aggrediti due agenti nel carcere di Gazzi dopo aver trovato un telefono in una cella

Ennesima aggressione alla Casa Circondariale di Messina: a  darne notizia Mimmo Nicotra del sindacato CONSIPE che spiega come simili episodi siano ormai routine tanto da aver attivato come sindacato di categoria un servizio di assistenza legale per gli appartenenti al corpo della polizia penitenziaria che possa tutelare gli stessi agenti nell'esercizio delle loro funzioni. Anche la FP CGIL chiede immediati provvedimenti a tutela degli agenti penitenziari. La denuncia arriva dal segretario generale della Funzione Pubblica CGIL, Francesco Fucile e dal cooordinatore provinciale Giovanni Spanò. L'aggressione è avvenuta ieri pomeriggio  ai danni di due poliziotti penitenziari, i quali, durante lo svolgimento del servizio, hanno rinvenuto all’interno di una camera di pernottamento un cellulare.
Non appena il detenuto si è reso conto della “scoperta” fatta dagli agenti, si è scagliato contro i due malcapitati colpendoli ripetutamente con pugni in pieno volto. I lavoratori sono stati costretti a ricorrere alle cure del Pronto soccorso del nosocomio più vicino, mentre per il detenuto in questione è scattato l’arresto in flagranza di reato.

La CGIL chiede provvedimenti

Il Segretario della FPCGIL di Messina Francesco Fucile e il Coordinatore Provinciale Giovanni Spanò chiedono alla Direzione del Carcere di Messina di adottare seri provvedimenti necessari a tutela del personale di Polizia penitenziaria «poiché non è più ammissibile questa escalation di violenza all’interno di quel carcere dove ormai i detenuti, in un clima di impunità e totale assenza delle regole, sono liberi di aggredire gli agenti. La FPCGIL di Messina – continuano SPANO’ e FUCILE - esprime massima solidarietà nei confronti dei due poliziotti rimasti feriti, augurando loro una pronta guarigione. Esortiamo la Direzione a farsì che l’operato dei poliziotti sia sottoposto alla valutazione da parte della Commissione Ricompense del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, per aver dato prova di alta professionalità affermando la presenza dello Stato all’interno dell’Istituto Penitenziario, nonché la legalità e il rispetto della Legge»

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