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S. Agata Militello è stanca: "Ora basta, va riaperto subito il punto nascita"

Non più rinviabile la riattivazione di Ostetricia e ginecologia all’ospedale di S. Agata

Più di qualunque sit-in o manifestazione, il messaggio più forte sull’importanza del punto nascita di S. Agata Militello, chiuso da settembre 2019, è giunto nel modo più bello e naturale che ci sia, la venuta al mondo della piccola Oriana, martedì all’ospedale santagatese, dove la mamma, come già riferito, è giunta a travaglio avanzato ed impossibilitata a raggiungere qualunque altro nosocomio.
L’episodio ha riaffermato l’insostituibilità del presidio santagatese nel vasto distretto dei Nebrodi, questione ripetutamente affrontata anche sui tavoli istituzionali ma puntualmente finita a binario morto.
L’ultimo passaggio a dicembre quando l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, aveva espresso ai sindaci l’impegno a lavorare per la riapertura, riferendo di una nota del ministero che chiedeva lumi sul progetto di adeguamento già trasmesso dal precedente governo. Lo stesso ministero che un anno addietro sottolineò «l’autonomo esercizio delle funzioni programmatorie regionali riguardo l’allocazione sul territorio dei punti nascita necessari a soddisfare il fabbisogno di salute».
Dopo l’episodio dei giorni scorsi il sindaco di S. Agata Militello Bruno Mancuso ha quindi rivolto un nuovo appello alle istituzioni regionali, con una lettera aperta al Presidente Renato Schifani, all’assessore Volo ed all’intera deputazione.

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