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Messina, i soldi dei mercati “salvano” gli impianti sportivi

Varata la previsione dei servizi a domanda individuale

Uno dei capitoli più delicati del bilancio comunale è quello legato alle prestazioni a richiesta individuale.
Si tratta di quei servizi che il Comune eroga ma non in maniera diffusa a tutta la popolazione ma solo a chi ne fa richiesta. Per questo, è prevista una partecipazione alle spese del Comune almeno, dice la norma, del 36% da parte dei cittadino.
La Giunta comunale nei giorni scorsi ha approvato lo schema delle entrate e delle uscite dei servizi a domanda individuale.
Basile e i suoi assessori hanno definito le previsioni di spesa per i sette servizi che Palazzo Zanca ha attivato. Il 36% del rientro dalle spese deve essere sull’intera quota e non sul singolo servizio. Ed è questo che giustifica il fatto che alcuni di questi sono ben lontani da quella soglia e altri ben oltre. Una compensazione che, in fin dei conti, diventa una scelta politica.
È il caso degli impianti sportivi per la cui gestione il Comune prevede costi per 1,7 milioni di euro e proventi per soli 98mila euro. La copertura è del 5,6%.
Come si compensa questa differenza in ottica del recupero del 36% complessivo? Il plus lo danno i mercati. I proventi per l’occupazione suolo dei posti fissi, e non, della città sono di 540mila euro i costi di 163mila con una copertura del 330%. Poi c’è una percentuale di compensazione che arriva dai cimiteri dove Palazzo Zanca spende 2.570.000 e incassa 2.603.000 (101%). Alla voce “assistenza” (intesa come quella per gli anziani di Casa Serena, per esempio) previste entrate per 409mila euro e costi per 485mila (84%), in parità le voci “spettacoli” con un doppio 55mila euro

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