A chiedere un'accelerazione «senza tentennamenti» è l'Ance, l'associazione nazionale costruttori, con il presidente di Messina Pippo Ricciardello, reduce da un incontro, avvenuto nei giorni scorsi a Roma, con il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi e i rappresentanti delle forze produttive e sociali messinesi, coordinato dalla Rete per le Infrastrutture, convocato su input della sottosegretaria Matilde Siracusano. Incotnro nel quale «si è registrato unanime sostegno alla realizzazione del Ponte». Secondo l'imprenditore messinese si può discutere su ogni criticità, «a patto di non allungare a dismisura i tempi di attivazione dei cantieri, qualora dovessero essere oggetto di varianti al progetto definitivo già approvato e appaltato a una grande impresa specializzata in infrastrutture di altissimo profilo in tutto il mondo che è Webuild». Per Ricciardello persino «la scadenza dell’estate 2024 è troppo lontana nel tempo, perché ci sarebbero gli strumenti e le possibilità per avviare realmente i cantieri». Da qui un sollecito alle forze produttive, sociali, politiche «ad un impegno straordinario per far fronte a questa sfida. Si parla di garantire i messinesi e i calabresi dal punto di vista dell’occupazione di manodopera e nella gestione di tutte le fasi di realizzazione e poi manutenzione del Ponte, ma non bisogna avere l’atteggiamento di chi sta con il cappello in mano a chiedere un obolo per l’utilizzo del territorio. Invece, urge una mobilitazione totale e immediata non solo da parte della nostra provincia, ma anche delle Regioni Sicilia e Calabria, coinvolgendo in modo sistemico imprenditori, politici, amministratori, sindacati, associazioni di cittadini, artigiani, commercianti, operatori turistici, università, istituti scolastici, perché sui nostri territori verrà iniziata un’opera che resterà nella memoria umana come le piramidi egiziane o la muraglia cinese». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina