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Messina, rapinò distributore e ferì il benzinaio: condannato a 5 anni e 10 mesi

La polizia lo scovò in casa e lo fermò con il bottino: 600 euro

È arrivata la condanna per il 44enne Giacomo Santamaria, che intorno alle 19,30 del 22 dicembre scorso assaltò armato di un coltello e con il volto coperto da un cappellino azzurro, il distributore Q8 di viale Regina Elena, ferendo il benzinaio alla mano sinistra.

Il gup Maria Militello ha condannato con il rito abbreviato l’uomo, che è stato assistito dall’avvocato Giuseppe Bonavita, alla pena di 5 anni, 10 mesi e 16 giorni di reclusione, oltre ad una multa di 1060 euro. L’accusa, cer’a per la Procura il pm Annamaria Arena, aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione.
La rapina fu piuttosto cruenta alla stazione di servizio di viale Regina Elena, quasi all’incrocio con viale Annunziata. Erano gli ultimi minuti di lavoro del benzinaio, che in quei frangenti stava rifornendo un’auto. Santamaria arrivò a piedi che - come si vide poi nelle immagini del circuito di videosorveglianza -, girò attorno alla vettura e aggredì il benzinaio alle spalle. Dopo pochi istanti, l’uomo si ritrovò a terra costretto a difendersi dai fendenti di un coltello che l’uomo si era portato appresso, e fu costretto a consegnare l’incasso, circa 600 euro. Nel frattempo l’auto che stava facendo rifornimento andò via. Dopo la colluttazione il malcapitato benzinaio rimase ferito seriamente alla mano sinistra, che sanguinava copiosamente, ma anche Santamaria portava i segni dell’aggressione, rimase ferito ma riuscì a scappare. A dare l’allarme fu poco dopo il titolare della stazione di servizio il quale, avvertito dal dipendente, telefonò alla polizia indicando la via di fuga. Gli agenti delle della Mobile e delle Volanti arrivarono subito in zona e insieme agli investigatori della Mobile si misero messi sulle tracce dell’uomo, che era stato visto entrare all’interno di un palazzo, non distante dal distributore.

Ad incastrare Santamaria furono alcune tracce di sangue evidenti nei pressi del portone d’ingresso, oltre che sul citofono di una delle abitazioni del palazzo. E dopo aver bussato alla porta dell’appartamento, i poliziotti sentirono chiaramente dei rumori. Insospettiti dalla possibile presenza del rapinatore all’interno dell’abitazione gli agenti forzano la porta dell’appartamento con l’aiuto dei vigili del fuoco, che nel frattempo erano arrivati di supporto sul posto. Dopo circa 20 minuti, dall’interno dell’abitazione i poliziotti sentirono la voce di un uomo che diceva “Fermatevi, apro io la porta, sono stato io, ora vi apro”. E dopo aver aperto la porta, Santamaria, anche lui ferito ad una mano, fu arrestato. In una tasca dei pantaloni aveva un coltello a lama ricurva, mentre nell’altra tasca c’erano 590 euro in banconote di vario taglio; sul pavimento, sotto il letto, altri 45 euro.

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