C’è una nuova data per la fine dello scandalo di Mili. Quello che prosegue da decenni e che ha portato all’esasperazione decine e decine di famiglie che si sono viste svalutare in maniera sensibile le loro abitazioni per quella puzza insopportabile. Quella che ammorba l’aria e che proviene dal depuratore di Mili marina dove vengono trattate le acque nere di tre quarti di città. Ieri se ne è parlato a lungo durante la seduta della quarta commissione consiliare (presidente Rosaria Di Ciuccio) che ha visto ospiti l’intero cda dell’Amam, che gestisce l’impianto, e il responsabile del procedimento Luigi Lamberto. «La fine dei lavori di revamping della struttura sono previsti per l’autunno, settembre o ottobre, ma le vasche saranno coperte durante l’estate e questo abbasserà notevolmente le esalazioni odorifere». A dirlo è stata la presidente dell’Amam Loredana Bonasera. Un messaggio per i consiglieri ma soprattutto per i cittadini di quella zona che sono arrivati all’esasperazione da tempo. Specie d’estate, con l’innalzarsi delle temperature e con la necessità di non serrare le finestre, quell’odore è un tormento. Un compagno di vita che non dà letteralmente respiro. I lavori sono cominciati nel 2020, dopo che una rimodulazione del Masterplan dell’ex sindaco De Luca, nel 2018, ricavò i 3 milioni necessari per l’ammodernamento della struttura che depura 3.400 metri cubi di liquidi ogni ora. L’opera sarebbe dovuta essere completata nel 2021, ma il Covid e i problemi di approvvigionamento dei materiali hanno spostato di due anni il termine. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina