Tutti a giudizio, si farà il processo. Che inizierà, addirittura, il 13 dicembre del 2024, quindi oltre un anno e mezzo dopo. Ha deciso così ieri il gup Eugenio Fiorentino chiudendo l’udienza preliminare che vede coinvolti i vertici della società di navigazione Cartour srl, in relazione all’acquisto della nave “Cartour Delta”.
Il gup ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata in aula dal pm Francesca Bonanzinga, che coinvolge cinque persone, ipotizzando sostanzialmente due reati, ovvero le false comunicazioni sociali e la dichiarazione dei redditi infedele legata all’evasione fiscale. Le qualifiche rivestite si riferiscono all’epoca dei fatti, siamo nel 2017, con l’accertamento da parte della Guardia di Finanza avvenuto nel dicembre del 2021 e il decreto di sequestro preventivo che è datato maggio 2022.
Nella vicenda sono imputati Lorenzo Matacena in qualità di presidente del Cda, Pietro Franza come vice presidente del Cda, Luigi Genghi come consigliere d’amministrazione, Edoardo Bonanno come coordinatore dell’ufficio amministrativo per la redazione del bilancio civilistico e del bilancio consolidato del gruppo, e infine Ortensia Rotondo come procuratore speciale per la conduzione dell’ufficio amministrativo per la redazione del bilancio civilistico e del bilancio consolidato del gruppo. Per tutti e cinque quindi il gup ha deciso che è necessario il processo per accertare i fatti. È coinvolta nel procedimento come persona giuridica anche la società Cartour srl, che risponde dell’illecito amministrativo legato alle altre tipologie di reati contestati alle persone fisiche. Anche per la società il gup ha disposto il rinvio a giudizio.
Il collegio di difesa è stato composto dagli avvocati Alberto Gullino, e Anna Scarcella, Francesco Bertorotta e Antonello Scordo.
L’ipotesi di reato principale, quella delle false comunicazioni sociali in concorso, è contestata a tutti e cinque nei vari ruoli ricoperti a suo tempo, in relazione ad un fatto ben preciso: secondo gli accertamenti della Finanza la Cartour srl per ottenere un mutuo di 34 milioni di euro con due istituti di credito, il Mediocredito Italiano e Unicredit, destinato all’acquisto della motonave “Cartour Delta”, avrebbe rappresentato una falsa situazione patrimoniale nel bilancio societario del 2017, che si riferiva all’anno precedente, il 2016, e fu approvato dall’assemblea nel maggio 2018. Oltre a questa ipotesi di reato cumulativa c’è poi agli atti una contestazione al solo Matacena in qualità di presidente del Cda e rappresentante della Cartour srl, che è quella prevista dal decreto legislativo n. 74/2000, semplificando la dichiarazione “infedele” dei redditi: in tre annualità di riferimento (2016, 2017 e 2018), secondo gli accertamenti della Finanza sarebbero state evase le imposte (rispettivamente quasi 260 mila, 395 mila e 392 mila euro).
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