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Messina, l’ultimo miglio difficile dei cantieri sanitari

La situazione attuale negli ospedali cittadini e le previsioni per il completamento dei nuovi reparti. Al Papardo a maggio la terapia intensiva potrebbe essere completata, a giugno il pronto soccorso. Il nuovo pronto soccorso del Policlinico sembra entrato in un “buco nero”: lavori fermi da 15 giorni

I cantieri sanitari di Messina e quello di Taormina pensati per l’era covid sono ancora impantanati nella burocrazia e nel rimpallo di responsabilità tra struttura commissariale, varie direzioni sanitarie e Asp. E si stanno complicando troppo le cose ad un passo dalla fine, mentre pazienti e parenti aspettano da troppo tempo di avere ospedali decenti e non da terzo mondo.
Sono cantieri aperti nel dicembre del 2020 e mai finiti. Questo è il dato di fondo. Sono passati più di due anni. E poi c’è il mistero di Milazzo, con i lavori che non sono mai partiti. Qualcuno magari dovrebbe spiegare perché.
Le ragioni dei ritardi accumulati non sono facili da rintracciare, ma una cosa è abbastanza chiara agli addetti ai lavori in queste settimane. Se per il Papardo è ragionevole pensare che a maggio la terapia intensiva da 16 posti potrebbe essere completata e a giugno invece lo dovrebbe essere il pronto soccorso, al padiglione E del Policlinico i lavori al “piano 0” del nuovo pronto soccorso di uno degli ospedali più grandi del Meridione sembrano entrati in un buco nero senza fine. Tra l’altro l’attività di cantiere è stoppata da circa quindici giorni e non si capisce perché. Forse, dicasi forse, riprenderà oggi. Per il “piano 0” ci sono state una prima perizia di variante, per parti non incluse nel progetto iniziale, ed una seconda perizia di variante che ha corretto parzialmente quanto era previsto nella prima. La seconda non è ancora approvata. A quanto pare rimane da fare parecchio, ovvero la parte impiantistica della centrale elettrica, della centrale termo-frigorifera (l’impianto di condizionamento), mentre i condotti dei gas medicali sono già installati. Previsioni? Forse tutto slitta addirittura a dicembre, e saremmo scandalosamente a tre anni dall’inizio-lavori, ma con un po’ di buona volontà si potrebbe arrivare a fine estate per avere un reparto pronto. Al Policlinico però, ed è la nota veramente positiva, la nuova terapia intensiva è quasi finita. Ma c’è sempre quel “quasi” a guastare tutto.

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