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Nuova Cestistica Barcellona, l’accusa: 4 rinvii a giudizio

Il progetto della fallita acquisizione della “Viola Basket”. Ex soci-imprenditori e commercialisti davanti al gup di Reggio martedì prossimo

La vicenda che nell’estate del 2018 tenne in apprensione migliaia di tifosi del basket di Reggio Calabria e di Barcellona Pozzo di Gotto fa registrare un nuovo sviluppo. Infatti, martedì prossimo, dinanzi al gup del Tribunale di Reggio Calabria Vincenzo Quaranta, dovranno comparire i vertici in carica negli anni 2018-2019 della squadra di basket “Viola Reggio Calabria”, gli ex soci e imprenditori di Gioia Tauro Giancesare Muscolino e Giuseppe Campisi, assieme ai commercialisti Raffaele Monastero e Francesco Terranova, nella qualità, rispettivamente, il primo di ex presidente del Consiglio di amministrazione della stessa società e il secondo di membro del Cda, delegato alla gestione contabile.
A chiedere il rinvio a giudizio, sulla scorta delle denunce di Aurelio Coppolino, titolare di una agenzia di comunicazione, dal 2010 al 2015 al Basket Barcellona e Orlandina Basket, è stato il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Andrea Sodani, che ha individuato gli indagati nei venditori della Viola da cui acquistò la società di basket Coppolino il 4 luglio 2018 (salvo, il giorno dopo, cambiare sede e denominazione in Nuova Cestistica Barcellona, con il trasferimento bloccato dalla Federazione nazionale pallacanestro il 13 luglio 2018 per morosità del Basket Barcellona dell’allora patron Immacolato Bonina) per circa 770.000 euro.

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