Messina

Lunedì 29 Aprile 2024

Messina, il “tavolo Ponte” si terrà il 2 marzo. Si ricostituisce il fronte del No

Il 2 marzo si terrà, nel salone dell’Hotel Royal, la prima riunione del “tavolo Ponte” promosso dalla Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno e al quale sono invitati enti e istituzioni locali, forze politiche e sociali, organizzazioni sindacali, ordini e categorie professionali. Tutti coloro i quali vogliono che il territorio si cominci subito ad attrezzare e preparare, qualora davvero gli impegni del Governo nazionale, che continua a ripetere il suo mantra («Entro due anni apriremo i cantieri del Ponte»), diventeranno realtà. Sull’altro fronte, invece, si sta ricostituendo il movimento dei “Nopontisti” e, nella giornata di ieri, c’è stata una prima iniziativa, con volantinaggio a Torre Faro, nelle zone dove sono previsti gli espropri per realizzare il collegamento stabile, secondo il progetto del Ponte a campata unica. E a tenere banco è la polemica innescata dalle dichiarazioni del presidente di Federlogistica-Conftrasporto, Luigi Merlo, il quale ha tirato in ballo l’altezza del manufatto sul livello del mare che, a suo dire, sarebbe insufficiente per il passaggio delle navi più alte. «Secondo voci insistenti, i diversi studi progettuali prevederebbero un'altezza massima di 65 metri sul livello del mare, cheimpedirebbe il transito di molte unità navali che già oggi operano nel Mediterraneo, costrette teoricamente, una volta costruito il Ponte, a circumnavigare tutta la Sicilia anche solo per raggiungere Messina o Catania partendo da Napoli». Queste le dichiarazioni di Merlo. Alle quali rispondono a muso duro gli ingegneri Giovanni Mollica, tra i fondatori della Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno, e Roberto Di Maria, esperto di Trasporti. «Una persona dotata di un pizzico di buon senso – scrivono Mollica e Di Maria – si chiederebbe immediatamente come possano esistere ingegneri che progettano un Ponte così importante dimenticandosi che sotto devono passarci… le navi. E come centinaia di tecnici e scienziati abbiano potuto dedicare 40 anni per redigere un progetto di qualità così scadente. E come tanti enti autorevoli e prestigiosi abbiano potuto approvare un tale obbrobrio... Come può, il presidente Merlo, pensare che a tutti costoro, per decenni, sia “sfuggito” che la distanza tra la superficie del mare e la parte inferiore dell’impalcato del ponte a pieno carico deve rispondere a norme internazionali ben precise?». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

leggi l'articolo completo