Tutti nomi di prestigio, molti in servizio tra Sicilia e Calabria, parecchi con un bagaglio di esperienza importante contro Cosa nostra e ’ndrangheta. Alcuni hanno già lavorato, e lavorano, a Messina.
Sono ben quindici i magistrati in lizza per il posto di procuratore capo a Messina, la città della “mafia nascosta” e per anni sottovalutata, che succederanno al collega Maurizio de Lucia, per cinque intensi anni a Messina e ora procuratore capo a Palermo.
Si tratta di: Carlo Caponcello, avvocato generale a Catania; Giuseppe Francesco Puleio, procuratore aggiunto a Catania; Antonio D’Amato, ex membro del Csm, in attesa di assegnazione della sede; Rosa Raffa, procuratore aggiunto a Messina e attuale reggente dell’ufficio; Salvatore Maria Curcio, procuratore capo di Lamezia Terme; Giuseppe Verzera, procuratore capo di Caltagirone; Sebastiano Ardita, ex membro del Csm, procuratore aggiunto a Catania; Fabio D’Anna, procuratore capo di Ragusa; Luca Tescaroli, procuratore aggiunto a Firenze; Marzia Sabella, procuratore aggiunto a Palermo; Vincenzo Capomolla, procuratore aggiunto a Catanzaro; Angelo Cavallo, procuratore capo di Patti; Vito Di Giorgio, procuratore aggiunto a Messina; Pierpaolo Bruni, procuratore capo a Paola; Giuseppe Lombardo, procuratore aggiunto a Reggio Calabria.
Difficile fare previsioni sia sui tempi, che non saranno certo brevi, sia sulla scelta che prima la commissione e poi il plenum del Csm adotteranno per ricoprire il posto a Messina, vista la qualità dei candidati.
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