Questa dovrebbe essere la settimana della Tari. Quella nella quale si scopriranno i dettagli della nuova tariffa, ma anche del nuovo regolamento che dovrebbe cancellare il bonus per chi conferisce in isola ecologica e, infine, anche del pacchetto di azioni che condurranno ad un profondo aggiornamento dei registri delle utenze Tari. Partiamo dalla notizia peggiore. Il costo del servizio e dello smaltimento dei rifiuti, nel 2023, costerà 64 milioni. L’ufficialità arriverà nei prossimi giorni, quando la Srr avrà approvato i conteggi. Ma la cifra è più o meno questa, cioè 10 milioni più alta dell’anno scorso. Vale il 19% in più, ed è il più grande aumento mai registrato in un solo anno. Questo vuol dire che ogni famiglia pagherà un quinto in più di Tari dell’anno precedente. Da Palazzo Zanca dicono di no, proprio perché è in corso la pulizia dei dati e anche un riequilibrio fra quanto sia carico delle famiglie e quanto sia dovuto dalle utenze non domestiche. Insomma l’impennata per le famiglie dovrebbe essere meno pesante, ma le aziende di certo pagheranno di più del solito.
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