Ieri guardandosi a destra e sinistra prevaleva lo sconforto. Da una parte gli approdi, quelli attivi da una decina di anni, che sono insabbiati e utilizzabili a metà. Dall’altro lato, oltre un cancello arrugginito, il cantiere abbandonato del nuovo porto di Tremestieri. Altro che nuova porta della Sicilia. Per rivedere pienamente operativo il doppio approdo occorrerà attendere almeno tre settimane, mentre ogni giorno è facile incontrare tir in centro città perché la chiocciola d’attesa si riempie spesso e volentieri. Non ci sono tempi previsti, invece, per il nuovo porto. La Nuova Coedmar ha mollato la presa da maggio scorso ed è in corso il tentativo di dare seguito all’appalto con la cessione del ramo d’azienda alla ditta Ricciardello. È in corso una doppia operazione. Una è la partita fra Comune e Nuova Coedmar per stabilire il dare-avere dell’attuale cantiere. In ballo l’anticipazione e la fidejussione. L’altra partita è fra le due aziende. C’è l’accordo per l’acquisizione dei mezzi, ma per la parte dei lavori ci sarebbe una differenza di valutazioni ancora fra gli 8 e i 10 milioni. Dal Comune poche parole e solo sensazioni che passano da “spiragli” e “massimo impegno per risolvere”. E intanto c’è chi non ne può più. ed è la Uil che ieri ha convocato un’assemblea a Tremestieri, per rendere plastico il nodo portualità a Messina.
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