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Maltempo a Messina, la stima dei danni: una burrasca da 4,5 milioni di danni

Dopo la mareggiata della scorsa settimana, la stima comunicata dal Comune alla Regione fa paura. Colpiti i privati ma soprattutto le stesse opere a mare poste a difesa della costa

Ha lasciato il segno la mareggiata della scorsa settimana. Il paradosso è che i danni che ha procurato ai cittadini e alle strutture pubbliche saranno più costose degli interventi fatti finora per salvare quel litorale. Due giorni di grecale hanno messo in ginocchio case, proprietà, ma anche strade e le stesse opere a mare che faticosamente erano state realizzate in questi anni per difendere dalla potenza dei marosi le costruzioni un tempo protette da una spiaggia infinita, ora, con l’erosione galoppante, finite sul bagnasciuga.

E la conta dei danni fa spavento. È solo una stima, e tendenzialmente può solo crescere, ma secondo la comunicazione che due giorni fa il sindaco Basile e l’assessore Massimiliano Minutoli hanno spedito al presidente della Regione (che ieri ha dichiarato lo stato di crisi per la due giorni di maltempo sulla Sicilia orientale) ci conterebbero circa 4,5 milioni di euro di danni.
Poi ci sono i danni alle opere pubbliche. E qui la stima, un po’ più vicino alla realtà, cresce. Ieri, con un drone, il Comune ha potuto tracciare una prima analisi della tenuta delle opere a mare. Per esempio gli otto pennelli di Galati, finiti solo qualche mese fa e costati poco più di tre milioni di euro, sono stati danneggiati e per ripristinarli servono 1.750.000 euro.

Fra Mili e Santa Margherita, dopo la mareggiata del 9 e 10 febbraio, servono interventi per altri 1.550.000 euro su opere esistenti ma danneggiate e senza le quali possono verificarsi ulteriori danni. La cifra contiene di 700.000 euro per le barriere di Santa Margherita, 200mila per la radente di Mili Moleti e altrettanti per Briga. Altri 450.000 per il ripristino della viabilità e dei sottoservizi. Il comune ha anche chiesto che al più presto possano essere finanziati i progetti esecutivi per 2,3 milioni complessivi già inviati all’ufficio del commissario per il contrasto del dissesto idrogeologico Croce.

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