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Messina Social City, il caso "Long list" arriva in Procura. L'allarme era stato lanciato dai sindacati

Il Cda della Messina Social City

Il caso "Long list" sarebbe finito sotto i fari della Procura di Messina. E in tanti avevano evidenziato come il rischio che finisse così fosse alto, vista la gestione della vicenda sin dall'inizio e il continuo tentativo di mettere pezze, con la toppa che però è apparsa da subito peggio del buco. A innescare l'iniziativa la denuncia - probabilmente più di una - di alcuni lavoratori. I nodi erano già venuti al pettine nei mesi scorsi e nelle scorse settimane, in diversi momenti, con i sindacati che più volte avevano evidenziato una gestione a dir poco approssimativa di tutta la vicenda sin dall'inizio. Quando in tanti avevano manifestato dubbi sulla mancata salvaguardia dei lavoratori con esperienze. L'allarme lanciato dalle oo.ss. era stato fatto cadere nel vuoto dalla Messina Social City che aveva proceduto al bando e quindi a stilare le graduatorie, divenute poi ufficiali. Graduatorie dalle quali la MSC ha attinto, chiamando personale già impiegato nei servizi sociali. Tutto bene quel che finisce bene? Neanche per idea. Perché dopo diverse pressioni di alcuni sindacati Palazzo Zanca e la Messina Social City hanno deciso di provare a rammendare il "buco".

L'exit strategy ad alto rischio

L'exit strategy è presto detta: riaprire la piattaforma per consentire a lavoratori che erano rimasti esclusi di completare la loro certificazione (ma tutti hanno dovuto "validare" nuovamente la loro posizione". Subito dopo la decisione Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl avevano manifestato grandi timori su questa soluzione che ha "profili di notevole rischio – avevano scritto i segretari generali Francesco Fucile, Giovanna Bicchieri e Livio Andronico –. Apprezziamo l’intenzione dei vertici della Messina social city e dell’Amministrazione di provare a recuperare gli “esclusi”, lascia tuttavia più perplessi che solo adesso, e non invece all’indomani della pubblicazione del bando, l’azienda decida di arrivare alle graduatorie definitive rivalutando tutte le domande sulle base delle attinenze per il profilo per cui ci si è candidati, cosa che appunto sarebbe stato necessario fare in fase iniziale". Riaprire le graduatorie - continuano in sintesi i sindacati - creerà molta confusione e soprattutto metterà in una situazione di rischio quanti, scegliendo magari di accettare l’incarico alla Msc dopo le prime graduatorie, hanno lasciato il precedente lavoro e rischiano di vedere completamente stravolta la loro posizione in graduatoria. Per chi restasse fuori, l’intenzione sarebbe quelle di pubblicare un nuovo bando per creare delle liste brevi a cui attingere per sostituzioni o altre esigenze. A simili dubbi si è aggiunto nei giorni scorsi il tilt della piattaforma (ormai risolto) della Messina Social City attraverso la quale i candidati alla Long list avrebbero dovuto validare i requisiti presentati questa estate e che ha provocato più di un dubbio. Down a cui nessuno da dato risposte. Adesso la Procura potrebbe decidere di capirci di più e verificare se tutto è stato fatto correttamente. 

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