Resta in piedi quasi tutto, in appello, per quel clamoroso traffico di droga in Italia scoperto dalla Guardia di Finanza durante il primo terribile lockdown, con l’asse privilegiato Messina-Roma, dove aspettava la “roba” quel Mario Spinelli accreditato a capo di un proprio clan pescarese e imparentato con i Casamonica.
Solo che proprio per lui, i giudici di secondo grado, hanno riconosciuto lo “sconto” di pena maggiore, perché lo hanno assolto dall’accusa principale, quella di essere partecipe dell’associazione finalizzata al traffico di droga. Una tesi sostenuta da sempre con forza dal suo difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro. E la pena è passata da ben 11 anni e 4 mesi del primo grado a 4 anni, 5 mesi e 10 giorni, più 20mila euro di multa. Il gruppo aveva escogitato un sistema per trasportare la droga: la caricavano e la smistavano sulle ambulanze, gli unici mezzi che potevano circolare indisturbati durante la prima ondata dell’emergenza pandemica.
La sentenza, arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, è della prima sezione penale della corte d’appello presieduta dal giudice Alfredo Sicuro. In sintesi delle otto condanne decise in primo grado dal gup Ornella Pastore nel febbraio del 2022 con il rito abbreviato ne sono state confermate, anche se rimodulate, 7 su 8.
Il nome in codice del processo deriva dall’operazione antidroga “Red Drug”, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, che un anno addietro ha smantellato un’organizzazione attiva nel primo periodo del lockdown. Al centro delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza un gruppo con base a Messina che operava tra la Sicilia, il Lazio e l’Abruzzo.
La sentenza d’appello
Sette le condanne: Gianpaolo Scimone, 12 anni, senza l’applicazione della recidiva e con le attenuanti generiche; Carmelo Sessa, 15 anni e 4 mesi, con le attenuanti generiche; Maurizio Azzara, 5 anni con le attenuanti generiche; Gregorio Fiumara, 7 anni e 4 mesi, con le attenuanti generiche considerate equivalenti alla recidiva; Francesco Minissale, 5 anni e 8 mesi, con le attenuanti generiche; Flaminio Fiorelli, 6 anni e 4 mesi con le attenuanti generiche; e infine Mario Spinelli, 4 anni, 5 mesi e 10 giorni più 20mila euro di multa.
È stato poi assolto da tutte le accuse l’ottavo imputato, Piero Lombardo, sia dal reato associativo che dagli altri casi contestati, con la formula “per non aver commesso il fatto”. Quindi assoluzione piena e totale e anche scarcerazione con la solita formula, “se non detenuto per altra causa”.
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