Una delle imprese più faticose, per tutte le Amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi decenni, è sbloccare la questione del Tirone e procedere, finalmente, alla riqualificazione di una delle porzioni più preziose del centro urbano, sicuramente tra le più antiche e suggestive. Tutti gli sforzi, e gli annunci, finora non hanno prodotto risultati visibili. Sì, è vero, qualche anno fa sono state demolite le orrende baracche e casupole che occupavano gran parte dell’area. Sì, è vero, le squadre di Messina Servizi intervengono spesso per rimuovere le montagne di rifiuti. Ma, di fatto, il piccolo colle che sorge alle spalle del Tribunale e della chiesa del Carmine continua ad essere terra di nessuno, dove vivono nuclei di senza fissa dimora e dove proliferano, considerandolo come proprio habitat ideale, colonie di topi e scarafaggi. L’Amministrazione Basile, come confermato dal vicesindaco Salvatore Mondello, sta cercando di dare seguito ai buoni propositi della Giunta De Luca che, nel 2021, aveva promesso interventi rapidi, per realizzare un grande Parco urbano. Proprio in questi giorni sono state avviate nuove interlocuzioni con i proprietari e qui va subito ricordato che il Tirone si estende su una superficie di 22mila metri quadri, dei quali 7mila sono in possesso del Comune, ma la parte più rilevante, cioè 15mila mq, appartiene all’Ordine dei Francescani. E le note dolenti vengono proprio dalla difficoltà di giungere a un accordo definitivo sulla titolarità dei terreni e dei fabbricati esistenti, in modo da sbloccare il progetto che l’Amministrazione ha in mente. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina