Sono stati prosciolti i due manager ai vertici aziendali della Centrale termoelettrica “A2A Energie Future Spa” di San Filippo del Mela, dall'accusa di sversamenti in mare di sostanze oleose, provocando inquinamento ambientale, che secondo l'originaria contestazione sarebbero avvenuti durante il nubifragi del 7 e del 24 ottobre 2019.
Ieri il Gup del Tribunale di Barcellona Giuseppe Sidoti, ha infatti disposto il non luogo a procedere per Francesco Farilla, 54 anni, originario di Taranto, in qualità di direttore, gestore e responsabile dell’impianto della Centrale termoelettrica “A2A Energie Future Spa” di San Filippo del Mela e di Sebastiano Bucolo di Milazzo, in qualità di responsabile dell’esercizio dell’impianto. Ai due due dirigenti si contestavano, in concorso, i reati di getto pericoloso di cose e di inquinamento ambientale delle acque e del suolo. Secondo l'accusa, sostenuta dal pm Carlo Bray, durante le due giornate dell’ottobre 2019 in cui si verificarono copiose piogge che colpirono, in particolare, la contrada Archi di San Filippo del Mela dove confluisce anche una condotta di acque piovane che provengono del centro abitato, vi sarebbe stato uno sversamento in mare, nello specchio acqueo davanti alla centrale, di sostanze oleose “atte ad imbrattare e molestare persone”. I difensori, gli avvocati Rocco Bruzzese, Francesco Aurelio Chillemi e Piermaria Corso, hanno ampiamente documentato che lo sversamento in mare verificatosi il 7 ottobre 2019, così come documentato anche dall'Arpa e dall'Ispra, è stato generato da un evento atmosferico straordinario.
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