Messina

Domenica 28 Aprile 2024

Precari Covid di Messina ancora sul piede di guerra: chiedono un confronto all'Asp

Sono ancora sul piede di guerra i precari Covid di Messina, e cioè quel personale assunto durante l’emergenza pandemica. Soprattutto dopo la decisione dell’Asp di far cessare tutti i contratti prima della loro naturale scadenza, fissata al 28 febbraio. Secondo il comitato che si è costituito nelle scorse settimane questa decisione “si pone in netta controtendenza non solo rispetto a quanto autorizzato dall’assessorato alla Salute ma anche con quanto disposto dalla stessa direzione il 16 gennaio scorso, con la quale ha sottolineato il necessario mantenimento dei lavoratori, in quanto il supporto apprestato dai professionisti con incarico libero professionale risulta essenziale per la prosecuzione delle attività di contrasto alla pandemia e per le attività residuali “. In quella nota si affermava che almeno fino al 28 febbraio sarebbero rimasti al loro posto 74 assistenti tecnici informatici, 19 collaboratori amministrativi professionali, 15 amministrativi generici, 1 giornalista, 1 ingegnere elettronico, 17 infermieri. E invece il 24 gennaio la nuova deliberazione: i contratti scadono il 3 febbraio. Cioè alla fine di questa settimana. La proroga che era stata autorizzata dalla Regione, insiste il comitato, aveva due obiettivi: “Garantire il diritto alla salute e alla cura dei cittadini tramite l’erogazione dei servizi essenziali, affrontando così eventuali carenze del personale, ma anche dare la possibilità di attenzionare gli sviluppi normativi in merito alla possibile ricollocazione anche in altri enti delle figure professionali in oggetto”. Una ricollocazione confermata “con toni trionfalistici anche dal commissario straordinario Bernardo Alagna in diverse occasioni pubbliche e in conferenza stampa”. I professionisti dell’emergenza Covid, dunque, “richiedono il rispetto degli atti deliberativi di proroga fino al 28 febbraio, nonché, un costruttivo confronto con il management dell’ASP di Messina”.

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