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Messina, il porto di Tremestieri ancora nel limbo

Non si è trovata finora l’intesa tra le imprese Nuova Coedmar e Ricciardello per la cessione del ramo d’azienda

Il colore della fumata è grigio, assomiglia, però, più al nero che al bianco. Non si trova ancora l’accordo tra le due imprese, quella che dovrebbe uscire definitivamente dal cantiere di Tremestieri (la veneta Nuova Coedmar di Chioggia) e quella che dovrebbe subentrare e portare finalmente a compimento i lavori del nuovo porto con annessa piattaforma logistica (la messinese Ricciardello).
La soluzione ideata nelle scorse settimane, con il consenso dell’Amministrazione comunale che teme tempi lunghissimi in caso di una nuova gara d’appalto, era (e resta, al momento) la cessione del ramo d’azienda. Cessione del ramo d'azienda che consiste nel trasferimento della proprietà di un complesso di beni organizzato dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa, dietro pagamento di un corrispettivo, convenuto tra le parti. Ed è proprio sul corrispettivo che non c’è la quadra, perché la Ricciardello ritiene i costi troppo elevati, in ballo sembra esserci una decina di milioni di euro. Il “soccorso rosso” potrebbe arrivare da Roma. Si ricorderà, infatti, che durante la recente missione nella Capitale del sindaco Federico Basile e del vicesindaco Salvatore Mondello, al tavolo del ministero delle Infrastrutture si è discusso anche del porto di Tremestieri.

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