È una scelta che ha diviso l’Italia. I sindaci del Paese posti dal Governo al bivio di fronte alla possibilità accordare direttamente lo stralcio parziale delle cartelle esattoriali e se costringere il cittadino a rinviare tutto alla Rottamazione quater. Quello di Messina, Basile, ha aspettato di avere i numeri, di poter stimare il problema e poi ha deciso di dare il via libera allo stralcio automatico. Un annuncio arrivato lunedì scorso ma che ieri è stato corroborato dai numeri e soprattutto dalle motivazioni politiche di questa decisione che alleggerisce in maniera automatica il carico di debiti di decine di migliaia di messinesi, senza altre procedure. «Abbiamo deciso dare seguito all’intervento del Governo previsto dalla 197/22 – ha spiegato il sindaco – che taglia interessi e sanzioni per i debiti tributari (Imu, Tari e Cosap per esempio, ndc) e gli interessi per le sanzioni, quindi soprattutto le multe per violazione del codice della strada, che non superino, tutto sommato, i mille euro e che abbiano un’iscrizione a ruolo sino al 2015. La norma ci consentiva di opporci entro il 31 gennaio e non lo abbiamo fatto. Questo per alleggerire il peso fiscale sui cittadini, consapevoli che comunque i messinesi avrebbero potuto ottenere lo stesso effetto attraverso la rottamazione di Stato. Allora abbiamo deciso di non creare un muro fra l’ente e i cittadini». Parallelamente, infatti, il Governo consente di stralciare sanzioni e interessi per tutte le cartelle iscritte a ruolo all’Agenzia delle Entrate, addirittura sino al 30 giugno del 2022, multe e tributi locali compresi. «Ma per ottenerlo – ha detto Basile – occorre che venga pagata tutta la sorte capitale di tutti i debiti. Con la nostra soluzione, invece, interessi e sanzioni sono stralciati in automatico per le pendenze con Palazzo Zanca. Quelle con altri enti, ognuno le gestisce come vorrà. E quanti avrebbero intrapreso la via della rottamazione? Non tutti, sono convinti». Il comune “rinuncia” a sanzioni e interessi di una quindicina d’anni di ruolo ma stringe un patto con i messinesi. «Adesso i contribuenti paghino quello che resta delle multe o dei tributi – esorta Basile –. Lo abbiamo liberato dall’onere di fare la rottamazione ma ora si metta in regola. Da domani avvieremo un’azione di recupero più massiccia e busseremo alla porta perchè venga pagata l’imposta. Prevalga il senso di responsabilità». Alcuni Comuni che hanno deciso di esprimere diniego allo stralcio parziale (come ad esempio Milano), hanno giustificato la scelta, legandola a questioni di equità fra cittadini. Alcuni, quelle sanzioni, negli anni scorsi le hanno pagate, altri, adesso, le avrebbero avute condonate. Milano, Roma, Bologna, Firenze, Piacenza, Verona e Bari non applicheranno lo stralcio cartelle fino a mille euro. Arezzo, Lecce, Pistoia, Lucca, hanno fatto la stessa scelta di Messina.