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Messina, "30 milioni per gli impianti sportivi". Minoranza all'attacco

L’inizio è stato di quelli scoppiettanti, con un agguerrito Dario Carbone a lanciare strali perché la seduta straordinaria del consiglio comunale, dedicata alla condizione disastrosa di troppi impianti sportivi, avrebbe dovuto tenersi alla presenza del sindaco Basile, che però ieri era a Roma (e tra le sue tappe c’è stato proprio il Coni). Il finale, invece, è stato il più desolante: caduta del numero legale e tutti a casa. Non che ci fosse chissà che da votare (anzi, da votare c’era proprio nulla, come fatto notare polemicamente da Pippo Trischitta), ma quando l’aula si svuota per metà non è mai un bel segnale.
Eppure di spunti ne sono arrivati parecchi dalla seduta, che era stata richiesta da tredici consiglieri comunali, con in testa proprio Carbone e i colleghi di Fratelli d’Italia, con l’appoggio di tutta l’opposizione, ma anche dei leghisti e di un paio di consiglieri del Misto. Si partiva dalle due principali piscine cittadine, la Cappuccini «ormai chiusa da mesi» e la Graziella Campagna, «attualmente inutilizzabile dai portatori di handicap», per arrivare allo stadio Scoglio e a tutti gli altri impianti cosiddetti “minori”, ma in realtà fondamentali per la comunità. Il compito di illustrare la “galleria degli orrori” è toccato a Carbone (il quale si è interrogato anche sul senso di una società come la Patrimonio Spa), ma poi si sono accodati anche gli altri, da Giandomenico La Fauci ad Amelia Centofanti («deprimente lo stato dei luoghi della palestra di Villa Dante, dove si gioca la serie A di tennis tavolo»), da Libero Gioveni ad Antonella Russo, fino alla proposta-provocazione del capogruppo del Pd, Felice Calabrò: «Rivediamoci tra un anno, prendiamo quest’impegno: se le criticità non saranno state risolte, mandiamoli tutti a casa». Meno incalzanti, pur non riuscendo a negare l’evidenza del degrado di alcune situazioni palesi, i consiglieri della maggioranza, compreso il presidente della commissione Sport, Raimondo Mortelliti.
Il compito di spegnere il fuoco delle polemiche è spettato all’assessore allo Sport, Massimo Finocchiaro, che è in Giunta da circa tre mesi, però. Accanto a lui Francesco Giorgio, nominato esperto (retribuito) dal sindaco una ventina di giorni fa («ma un Comune in pre-dissesto può permettersi un esperto a pagamento?», ha chiesto Calabrò). «Se chi ci ha preceduto ha trovato un Comune in pre-dissesto – ha esordito Finocchiaro – significa che per anni questa città non è stata amministrata, anzi, è stata saccheggiata». E poi: «È logico che questa Amministrazione abbia delle priorità, guai se non ci fossero, anche tra gli impianti sportivi, perché è così che ragiona un buon padre di famiglia. E la nomina di un esperto come Francesco Giorgio dimostra proprio la sensibilità che questa Amministrazione ha nei confronti del mondo dello sport».
Queste le premesse, poi è arrivato il contro-elenco, in risposta a quello – molto lungo – delle doglianze dei consiglieri. L’elenco dei finanziamenti già ottenuti e destinati agli impianti sportivi (riqualificazione energetica soprattutto, ma non solo): 1,6 milioni per il PalaRescifina, 1,5 milioni per il PalaMili, 750 mila euro per il PalaTracuzzi, 800 mila euro per il PalaRussello, 200 mila per il PalaJuvara, 3,6 milioni per il PalaMerlino, 2,7 milioni per lo stadio Celeste, 1 milione per lo stadio Scoglio (con il museo del Messina), 300 mila euro per il campo di calcio Bonanno, 235 mila euro per il campo d’atletica Cappuccini, 1,5 milioni per la piscina Cappuccini, 500 mila euro per la palestra e la piscina di Villa Dante («con le economie contiamo di risolvere il problema delle infiltrazioni dall’arena», ha aggiunto Finocchiaro). Insomma, in totale circa 16 milioni, «ma in questi giorni – ha detto l’assessore – avremo conferma di altri 15 miloni per lo spot, dal Pon Plus 21-27». Quindi due casi specifici: «L’ex Gil? Non può essere utilizzato da liberi cittadini perché per legge è così, bisogna essere iscritti ad un’associazione sportiva». E sulla piscina Campagna: «È agibile, entro il 20 febbraio verranno adeguati i bagni a norma di legge».

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