Messina

Lunedì 29 Aprile 2024

Emergenze abitative a Messina, uno tsunami sociale

«Il silenzio istituzionale sul tema dell’abitare scatenerà uno “tsumani sociale” con pochi precedenti: una città invivibile per chi vive di lavoro povero, sempre più vuota e prossima al collasso». È un “pugno nello stomaco” il documento-denuncia dell’Unione inquilini di Messina, che arriva a distanza di qualche giorno dalla notizia della tristissima vicenda della donna, disabile al cento per cento, per la quale non si è riusciti a trovare in tempo utile una casa degna di tal nome e che è morta in baracca, dove ha sempre vissuto. Gli strali non risparmiano il Comune di Messina. «Non esiste ad oggi uno straccio di provvedimento amministrativo della Giunta comunale che intenda affrontare la problematica. La Giunta Basile, dal suo insediamento, non ha prodotto assolutamente nulla per combattere la povertà e vulnerabilità abitativa. Questo fenomeno si manifesta sotto varie forme e gradi: dai senza casa che vivono una condizione di deprivazione abitativa totale, a coloro che invece a breve rischiano seriamente di finire per strada a causa di licenziamenti; dalle famiglie in sovraffollamento abitativo, ai padri single che cercano disperatamente casa; da coloro che hanno uno sfratto esecutivo sulla testa e non riescono materialmente a compiere il passaggio in un’altra casa, ai nuclei familiari che abitano in alloggi popolari o privati invivibili a cause delle pessime condizioni strutturali e manutentive; dai nuclei familiari che vivono ancora in baracca, alle famiglie che hanno occupato per necessità. In altre parole, si soffre senza una casa o dentro una casa che spesso si fatica a definire tale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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