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Messina, il porto di Tremestieri fuori dalle secche?

Si profila una soluzione al clamoroso stop ai lavori degli ultimi mesi, ieri l’incontro chiave a Palazzo Zanca. L’ipotesi sul tavolo è quella della cessione del ramo d’azienda della Nuova Coedmar alla Ricciardello C’è il nodo del caro prezzi da superare, potrebbero servire almeno 20 milioni: «Due anni per finire»

Nessuna rescissione, ma la cessione del ramo d’azienda. Eccolo il colpo a sorpresa che potrebbe salvare l’appalto del porto di Tremestieri. Un’operazione tenuta sotto traccia per diverso tempo dal Comune e che ieri è stata “svelata” dalla riunione che si è svolta al Comune fra le tre parti interessate. C’era la stazione appaltante, Palazzo Zanca, con il sindaco Basile e il vice Mondello, c’era l’azienda appaltatrice la Nuova Coedmar con la rappresentante della famiglia Boscolo, e c’era anche chi potrebbe subentrare all’appalto, Giuseppe Ricciardello, a capo dell’azienda di Naso che tanti lavori ha eseguito nel nostro territorio. Ma oltre al seguito di legali, c’erano anche il direttore dei lavori Pietro Certo, che nel frattempo è anche diventato dirigente del Comune, Vito Leotta il responsabile del procedimento e il dirigente al ramo Antonio Amato.
Per Palazzo Zanca l’obiettivo era duplice. Finire l’opera e farlo nel tempo più breve possibile. e l’ipotesi sul tavolo potrebbe raggiungere il doppio target.

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