La prossima potrebbe essere una settimana decisiva per la prossima Tari. Quella che si annuncia la più alta di ogni tempo con il monte complessivo che dovrebbe passare dai 54 milioni del 2022, ai 64 di quello in corso. Una stangata per i messinesi, che non meritavano di dover pagare il tributo sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti quasi il 20 % in più. A Palazzo Zanca si cerca ogni alchimia possibile per cercare di ridurre il peso della Tari, ma per ottenere un taglio repentino occorrerebbe che l’aiuto arrivasse da altri palazzi. Il motivo dell’impennata sta tutto nella crescita dei costi di conferimento della frazione indifferenziata ( cioè il 45% del totale raccolto in città) nell’impianto di Lentini, quello della Sicula Trasporti. Già perchè a gennaio del 2022, il comune di Messina pagò 211 euro a tonnellata per smaltire l’indifferenziata. A novembre scorso quella cifra è arrivata a 438 euro, più del doppio. A dicembre, e i dati sono appena arrivati, la cifra ha avuto una sforbiciata di una cinquantina di euro perchè è stata pagata a 385 euro. E allora a Palazzo Zanca, dove deve essere preparato il piano economico finanziari o del prossimo anno, c’è chi deve decidere quale stima di costo inserire per la prossima Tari. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina