Messina

Giovedì 26 Dicembre 2024

S. Teresa di Riva, la morte del piccolo Giulian Garufi: il caso giudiziario rimane aperto

Il caso non si chiude, anzi va avanti e l’ultimo round fa adesso sperare i genitori. Non cala il sipario sulla vicenda del piccolo Giulian Garufi, il bimbo di 23 mesi di Savoca morto il 6 marzo 2021 dopo un malore e la corsa disperata in ambulanza al Policlinico, dove all’arrivo il suo cuoricino aveva ormai smesso di battere. Il sostituto procuratore Francesco Lo Gerfo ha chiesto per la terza volta l’archiviazione del procedimento che vede indagati due medici del Pte e del “118” di S. Teresa di Riva, con l’accusa di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in àmbito sanitario, e dopo le due opposizioni presentate dalla famiglia questa volta è stata la giudice per le indagini preliminari Monica Marino a non accoglierla, fissando al 18 maggio l’udienza in camera di consiglio, ai sensi dell’art. 409 del codice di procedura penale. In quella sede potrà ordinare nuove indagini oppure disporre che il pubblico ministero formuli l’imputazione e poi fissare l’udienza preliminare. Parti offese sono i genitori di Giulian, difesi dagli avvocati Fabio Di Cara e Giovanni Caroè, che ritengono vi siano responsabilità penali da parte dei sanitari che ebbero in cura il piccolo quella mattina. Dopo l’ultima opposizione all’archiviazione il gip aveva disposto anche una nuova consulenza medico legale e specialistica volta ad accertare se «a fronte di un palese stato di disidratazione, un trattamento reidratante in vena con la dose antishock, come evidenziato dai consulenti della difesa, avrebbe consentito un sicuro trasporto in ospedale e se tale trattamento, non effettuato dai medici indagati, qualora fosse stato somministrato al minore prima del trasporto in ambulanza avesse evitato l’evento morte». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

leggi l'articolo completo