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Ammazzato e mai ritrovato, riaperto il caso Chiofalo a Barcellona: 4 allevatori indagati

Ci sono quattro allevatori, tutti indagati per concorso in omicidio e distruzione di cadavere, per la sparizione del giovane allevatore di Barcellona Salvatore Chiofalo, fatto scomparire a 32 anni nella mattinata del 27 agosto 2016 sulle alture della Città del Longano, dove in contrada Migliardo è stato successivamente ritrovato dai carabinieri il suo fuoristrada, incendiato dagli stessi autori dell’atroce delitto. Del corpo del giovane fino adesso, nessuna notizia. Ma dalle nuove tracce emerse dalle recenti investigazioni, sarebbero state ricostruiti i percorsi e gli spostamenti che in quei giorni avrebbero effettuato gli allevatori che avrebbero compartecipato al rapimento e all’uccisione del giovane allevatore che aveva anche prestato soldi dei quali ne richiedeva la restituzione.

La notizia dell’esistenza dei quattro indagati è filtrata solo adesso, dopo che i sospettati hanno ricevuto gli avvisi di comparizione per essere interrogati quali persone indagate di concorso in omicidio. La notizia emerge solo adesso, dopo che per settimane su disposizione del Procuratore Giuseppe Adornato i carabinieri della Compagnia di Barcellona e delle Stazioni ad essa collegate, assieme ai carabinieri del Reparto speciale dei Cacciatori di Sicilia che sono tornati ad effettuare sopralluoghi sulle montagne che sovrastano il centro abitato di Barcellona, per ricostruire, sulla base dei nuovi elementi investigativi acquisiti, i percorsi che in quei giorni avrebbero compiuto sulle stesse alture i quattro sospettati in contatto tra di essi. Infatti, l’intensa attività investigativa scaturita dai nuovi elementi indiziari emersi dopo la recente riapertura delle indagini sul caso di “lupara bianca” che ha riguardato la sparizione e l’uccisione del giovane allevatore Salvatore Chiofalo, e portata avanti dai militari dell’Arma, è stata coordinata con tutti i dettagli dai magistrati del pool investigativo creato dal procuratore Giuseppe Adornato e composto dai sostituti procuratori Emanuela Scali e Luca Gorgone.
Le nuove emergenze investigative hanno provocato l’improvvisa riapertura delle indagini che nell’estate del 2021 erano state archiviate frettolosamente dal gip della sezione estiva e che riguardavano principalmente l’unico indagato, l’allevatore di Migliardo Santino Cicciari, per il quale adesso vi sarebbe stata una nuova iscrizione nel registro degli indagati in concorso con altre tre persone rientrate nella cerchia dei sospettati che hanno potuto contribuire a far cadere la vittima in un tranello del quale ancora non si conosce l’esatta trama.

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