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Ponte sullo Stretto, "niente scelte calate dall’alto". Per il momento il nuovo Prg è "congelato"

Saranno convocati a Roma all’inizio del nuovo anno. Il sindaco Federico Basile, e il suo collega metropolitano di Reggio Calabria, faranno parte integrante del tavolo istituito dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. La decisione di riavviare le procedure relative alla costruzione del Ponte sullo Stretto, al di là dei giudizi e delle idee degli schieramenti contrapposti, non può non coinvolgere gli Enti locali di quei territori interessati dalla più grande opera pubblica mai realizzata in Italia.
Una premessa indispensabile: l’Amministrazione comunale è assolutamente favorevole alla costruzione del Ponte, lo è stata quando sindaco era Cateno De Luca, lo è, in continuità anche su questo fronte, oggi con Federico Basile. Ma a Palazzo Zanca c’è una (giusta) dose di preoccupazione per la complessità dei meccanismi che si andranno a mettere in moto, se davvero la volontà del Governo nazionale, espressa quasi ogni giorno dal vicepremier Salvini, supererà gli ostacoli e sfocerà nell’avvio ufficiale dei cantieri per il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria.
Il vicesindaco e assessore al Territorio, Salvatore Mondello, ha più volte manifestato prudenza su questo tema e, nello stesso tempo, ha avvisato del rischio che la città corre, se le scelte dovessero essere calate esclusivamente dall’alto, se tutti i processi, dal primo all’ultimo, non includessero la città e i suoi amministratori. Dall’annuncio della ricostituzione della società Stretto di Messina e dal provvedimento inserito nella manovra di bilancio del Governo, un effetto c’è già stato: la sospensione dell’iter, molto avviato, del Piano regolatore generale. Mondello, con una scelta di buon senso, ha preferito, al momento, “congelare” le procedure, per capire se a Roma si sta facendo sul serio oppure no.
È evidente che il territorio messinese sarà coinvolto non solo lì dove verranno posizionati i blocchi d’ancoraggio e la grande torre dalla quale partirà la campata unica (se sarà questa la strada imboccata davvero dal Governo) che unirà Torre Faro e Cannitello, in Calabria. Tutte le opere connesse e collegate al Ponte, che costituiscono la parte più rilevante di quel costo stimato in 7-8 miliardi di euro, avranno un impatto rivoluzionario sull’urbanistica, l’architettura, la viabilità, la vita stessa della comunità messinese, per svariati anni.

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